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Spesa impossibile, il cibo costa ora il 25% in più: tantissime famiglie in allarme

aumento dei costi della spesaSpesa in aumento: il problema dei costi - linkedinczffe.it

L’aumento dei prezzi alimentari, spinto da crisi energetica e tensioni internazionali, pesa sui bilanci familiari e modifica le abitudini.

L’economia italiana presenta segnali ambivalenti nel terzo trimestre del 2025: il Pil rimane stabile con un +0,0% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre l’inflazione rallenta e l’occupazione continua a espandersi, secondo l’ultimo report dell’Istat. Tuttavia, resta preoccupante l’impennata dei prezzi dei beni alimentari, che dal 2021 hanno subito un aumento del 25%, con un impatto particolarmente gravoso sulle famiglie italiane costrette a ridurre la spesa alimentare.

Prezzi alimentari alle stelle: +24,9% in quattro anni

Secondo la stima preliminare dell’Istituto nazionale di statistica, la domanda interna ha subito un rallentamento, compensato da un contributo positivo della componente estera netta. In dettaglio, i settori economici mostrano dinamiche divergenti: crescita in agricoltura, contrazione nell’industria e sostanziale stabilità nei servizi. La variazione acquisita per l’intero 2025 si attesta su un modesto +0,5%.

Sul fronte dei prezzi, ottobre ha evidenziato un rallentamento dell’inflazione con l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) che si è attestato all’1,3% su base annua, ben sotto la media dell’area euro (+2,1%). Il cosiddetto “carrello della spesa” ha visto un rallentamento della crescita dei prezzi, attestandosi a un +2,3% rispetto al +3,1% di settembre, grazie soprattutto alla riduzione dei costi dei beni alimentari non lavorati e dell’energia.

l'aumento dei prezzi alimentari

Prezzi alimentari in aumento: un problema in crescita – linkedincaffe.it

Un focus approfondito dell’Istat rivela come, tra ottobre 2021 e ottobre 2025, i prezzi dei beni alimentari in Italia siano aumentati del 24,9%, quasi 8 punti percentuali in più rispetto all’incremento complessivo dei prezzi al consumo (+17,3%). Questo aumento è stato principalmente trainato dallo shock energetico causato dalla guerra in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni, che hanno colpito duramente il settore agricolo, ad alta intensità energetica.

L’inflazione sulle spese obbligate, come quelle alimentari, supera ormai quella generale, generando un impatto significativo sul potere d’acquisto delle famiglie, in particolare di quelle a basso reddito, per le quali la quota di spesa alimentare è più elevata. L’Unione Nazionale Consumatori ha evidenziato che, nonostante a ottobre l’inflazione mensile complessiva sia scesa dello 0,3%, i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dello 0,2% e su base annua hanno registrato un rialzo del 2,7%. Questo si traduce in un aggravio annuo medio di circa 250 euro per una coppia con due figli, 219 euro per una coppia con un figlio e 173 euro per una famiglia media.

Gli incrementi più rilevanti riguardano prodotti essenziali e molto consumati. Tra i rincari annui segnalati dall’Unc spiccano: +21,8% per cacao e cioccolato in polvere, +21,1% per il caffè, +10,2% per il cioccolato, +7,9% per la carne bovina e +7,2% per le uova. Anche formaggi, latticini, burro, frutta secca e pollame registrano aumenti significativi, tutti superiori al 4%.

Impatto sui consumi e modifiche nelle abitudini delle famiglie

I maxi rincari nel settore alimentare non si limitano a ridurre il potere d’acquisto, ma modificano profondamente le abitudini di consumo degli italiani. Un’indagine di Assoutenti denuncia come una famiglia su tre abbia dovuto tagliare la spesa per cibi e bevande nell’ultimo anno. Il presidente Gabriele Melluso sottolinea la situazione paradossale: “Le famiglie italiane spendono sempre di più per un carrello sempre più vuoto”. I dati dell’Istat confermano questo trend, evidenziando che, dal 2021 a oggi, le vendite alimentari in volume sono diminuite dell’8,8%, mentre i prezzi sono cresciuti del 25%.

“Il rincaro del 2,7% su base annua per alimenti e bevande significa centinaia di euro in più da spendere ogni anno per le famiglie”, spiega Dona, evidenziando come i prodotti più colpiti siano cacao, cioccolato, caffè, carne e uova. Tale dinamica sta erodendo progressivamente il potere d’acquisto e alimentando il disagio sociale.

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