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Da gennaio potrai chiedere il rimborso dei pedaggi se l’autostrada è un cantiere: come fare per risparmiare

nuove regole per il pedaggio autostradalePedaggio autostradale e rimborsi - linkedincaffe.it

Rimborsi sui pedaggi autostradali per lavori e cantieri: nuova procedura operativa dal 2026. Come funziona esattamente?

Autostrade per l’Italia (ASPI) e l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) si preparano a una svolta significativa nel sistema di gestione dei pedaggi autostradali, con l’introduzione da aprile 2026 di un nuovo meccanismo di rimborso in caso di ritardi dovuti a cantieri e lavori. Questa novità normativa punta a tutelare maggiormente gli automobilisti, garantendo un compenso proporzionato ai disagi subiti sulle tratte autostradali interessate da lavori di manutenzione o limitazioni temporanee.

Rimborso pedaggi: come funziona oggi e cosa cambia nel 2026

Attualmente, sulla rete gestita da Autostrade per l’Italia, è attivo un servizio di cashback per i pedaggi in caso di rallentamenti provocati da cantieri che riducono le corsie disponibili. Il rimborso può variare dal 25% al 100% del pedaggio, a seconda della lunghezza della tratta e della durata del ritardo. Per usufruirne, gli utenti devono registrare la targa o il dispositivo di telepedaggio, oppure utilizzare l’applicazione dedicata Free to X, inviando la ricevuta di pagamento quando non si utilizza il telepedaggio automatico.

Dal prossimo aprile 2026, secondo quanto annunciato dall’ART, il sistema sarà esteso e reso più sistematico e trasparente, con criteri più precisi:

  • Per tratte fino a 30 km, il rimborso scatterà anche per ritardi di durata non specificata, eliminando la necessità di un parametro minimo;
  • Per tratte tra 30 e 50 km, sarà necessario un ritardo minimo di 10 minuti per accedere al rimborso;
  • Per tratte superiori a 50 km, il ritardo minimo richiesto salirà a 15 minuti;
  • In caso di blocchi della circolazione particolarmente gravi, che superino le 2-4 ore, il rimborso potrà arrivare al 100% del pedaggio.
come ottenere il rimborso del pedaggio autostradale

Possibilità di rimborso del pedaggio autostradale – linkedincaffe.it

Questa misura mira a riconoscere formalmente che il pagamento del pedaggio implica il diritto a un servizio di qualità, e che i disagi dovuti a cantieri rappresentano un disservizio per l’utente.

L’introduzione del rimborso sistematico ha un valore strategico e regolatorio importante. Da un lato, sancisce il principio che l’utente deve ricevere un servizio corrispondente al pedaggio pagato; dall’altro, induce una maggiore responsabilizzazione dei gestori delle infrastrutture. Poiché la qualità del servizio diventerà vincolata alla tariffa, sarà richiesta una maggiore trasparenza e un impegno continuo nella manutenzione e nella gestione efficiente delle tratte autostradali.

Il piano regolatorio include inoltre una possibile revisione delle tariffe dei pedaggi, con una riduzione programmata a partire dal 2026/2027, coerente con il nuovo sistema di rimborsi e con l’obiettivo di riequilibrare il rapporto tra costi e servizi offerti.

Come richiedere il rimborso in caso di ritardi per cantieri

Per gli automobilisti che si trovano a transitare su autostrade con cantieri che causano rallentamenti, è fondamentale seguire alcuni passaggi per poter richiedere il rimborso:

  • Verificare che la tratta percorsa sia gestita da un concessionario che aderisce al meccanismo, come Autostrade per l’Italia;
  • Conservare la ricevuta del pedaggio o assicurarsi che il pagamento tramite telepedaggio sia collegato alla propria targa o dispositivo;
  • Registrare la targa o il dispositivo sul portale o sull’app dedicata, come Free to X;
  • Inviare la richiesta di rimborso specificando data, tratta e durata del ritardo, attraverso le modalità previste dall’operatore (app o portale web);
  • Attendere la conferma e l’erogazione del rimborso, che potrà coprire una parte o la totalità del pedaggio in base ai parametri stabiliti.

Tuttavia, l’associazione Codacons ha espresso alcune riserve sulle nuove regole proposte dall’ART, giudicandole potenzialmente troppo restrittive, soprattutto per quanto riguarda la soglia elevata di blocchi della circolazione (2-4 ore) necessaria per ottenere il rimborso totale. Inoltre, è stato segnalato il possibile rischio che i costi dei rimborsi possano essere in parte ricompensati ai gestori tramite un aumento progressivo dei pedaggi nei primi anni di applicazione, come previsto nella bozza regolatoria.

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