Diritti

Accrediti carta docente, ritardo senza precedenti: è bufera, ma spunta una data

l rallentamento è legato soprattutto alle modifiche normative che stanno interessando il bonus da 500 euro, previsto dalla leggeRitardi e attesa del Decreto per l’erogazione della Carta docente

L’attivazione della Carta docente per l’anno scolastico 2025/26 continua a suscitare tensioni e polemiche tra il personale della scuola.

Il rallentamento è legato soprattutto alle modifiche normative che stanno interessando il bonus da 500 euro, previsto dalla legge per gli insegnanti di ruolo, e all’attesa del Decreto congiunto tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che deve definirne l’importo e le modalità di utilizzo.

Il nodo centrale della controversia è rappresentato dal fatto che, a oggi, la piattaforma per l’attivazione della Carta docente 2025/26 rimane chiusa, come previsto per il passaggio dall’iniziativa precedente a quella in corso. La cifra storica di 500 euro, nonostante alcune indiscrezioni che ipotizzavano una possibile riduzione a causa dell’ampliamento della platea dei beneficiari, sembrerebbe per ora confermata. Tuttavia, ogni certezza è subordinata alla pubblicazione del decreto attuativo.

Un termine cruciale è rappresentato dall’8 novembre 2025, data entro la quale il Decreto Legge n. 127, già approvato dal Senato e che contiene le misure per la riforma dell’esame di Stato e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026, dovrà essere convertito in legge dalla Camera dei Deputati. Proprio oggi, 29 ottobre, la Camera ha ripreso la discussione su questo provvedimento e si attende che una conclusione anticipata delle votazioni possa accelerare il rilascio del decreto e quindi l’attivazione della piattaforma, anticipando così la possibilità per i docenti di utilizzare il bonus.

Cresce il malcontento tra gli insegnanti

Nel frattempo, la frustrazione tra gli insegnanti cresce in maniera esponenziale. Sui social network e nelle scuole si moltiplicano le proteste e le critiche nei confronti di quella che viene percepita come un’inerzia burocratica ingiustificata. Molti sottolineano che usufruire della Carta docente è un diritto sancito per legge e che il ritardo sta impedendo il regolare aggiornamento professionale.

Particolarmente contestate sono le nuove regole che limitano l’acquisto di dispositivi tecnologici a una frequenza di un acquisto ogni quattro anni. Questa norma, definita da molti insegnanti come eccessivamente rigida, non tiene conto di situazioni impreviste come guasti o rotture accidentali. Un insegnante ha raccontato un episodio emblematico: “L’anno scorso, una ragazza con disabilità che seguo ha rotto il mio tablet in un momento di rabbia incontrollata. Come posso aspettare quattro anni per sostituirlo?”.

Tra le proposte più ricorrenti nel dibattito interno al mondo della scuola, torna con forza l’idea di inserire la cifra della Carta docente direttamente nello stipendio degli insegnanti. Questa soluzione sarebbe vista come la più efficace per eliminare l’annuale attesa burocratica e garantire una maggiore serenità nell’accesso a questo strumento di formazione.

l rallentamento è legato soprattutto alle modifiche normative che stanno interessando il bonus da 500 euro, previsto dalla legge

Opportunità e novità per la formazione con la Carta docente(www.linkedincaffe.it)

Nonostante il ritardo, la Carta docente resta uno strumento fondamentale per il supporto all’aggiornamento professionale degli insegnanti di ruolo. Ogni anno, infatti, agli insegnanti viene attribuito un bonus che può essere speso per corsi di formazione, acquisto di materiali didattici e dispositivi tecnologici, abbonamenti a riviste e quotidiani digitali, oltre che per partecipare a eventi formativi accreditati.

Tra le offerte più apprezzate per il 2025 vi è la possibilità di utilizzare la Carta per l’acquisto di un abbonamento digitale al Corriere della Sera, riservato esclusivamente ai docenti con diritto al bonus. L’abbonamento, al costo agevolato di 99,99 euro per un anno, consente l’accesso all’edizione digitale del quotidiano, alle edizioni locali, agli speciali, ai podcast e a tutte le newsletter della redazione, oltre all’archivio storico completo dal 1876 a oggi. Queste iniziative rappresentano un’opportunità concreta per il continuo aggiornamento professionale e culturale degli insegnanti.

L’attesa per il decreto definitivo, che dovrà sancire le modalità di accesso e di spesa, mantiene alta la tensione e la preoccupazione tra i docenti, che vedono in questo strumento una risorsa indispensabile per mantenere alta la qualità dell’insegnamento e per migliorare le proprie competenze in un mondo della scuola in continua evoluzione.

L’attenzione ora è tutta rivolta all’iter parlamentare che si concluderà entro la prima settimana di novembre, con la speranza che la normativa possa essere approvata in tempo utile per evitare ulteriori disagi a chi ogni giorno è impegnato nella formazione degli studenti italiani.

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