Una vicenda giudiziaria che ha trovato finalmente una soluzione giuridica positiva per una donna travolta da un debito quasi insostenibile.
L’Agenzia delle entrate le aveva richiesto il pagamento di una somma pari a circa 90 mila euro relativa a tasse non versate nel periodo 2013-2015, ma oggi il tribunale ha deliberato la cancellazione totale di questo debito grazie a una procedura innovativa prevista dal Codice della crisi e dell’insolvenza.
La donna, oggi 62enne, aveva gestito un’agenzia di scommesse che, secondo l’Agenzia delle entrate, non avrebbe versato il Prelievo erariale unico (Preu) e la tassazione sulle vincite ottenute tra il 2013 e il 2015. Tuttavia, il contenzioso è nato proprio perché il Preu si applica esclusivamente a chi detiene una concessione statale, mentre la signora non risultava titolare di tale concessione.
Nel corso di quegli anni, l’attività ha subìto un progressivo calo del fatturato, fino a registrare perdite tali da costringerla nel 2015 a cessare definitivamente l’impresa. Con il passare del tempo, tra sanzioni e interessi, il debito è lievitato fino a raggiungere quasi 90 mila euro, cifra divenuta impossibile da saldare, soprattutto in assenza di reddito personale. La donna ha vissuto in condizioni di grave difficoltà economica, sostenuta esclusivamente dall’aiuto della famiglia.
L’intervento del tribunale e l’esdebitazione del debitore incapiente
La svolta è arrivata con l’intervento della sezione fallimentare del tribunale di Termini Imerese, che ha accolto il ricorso per l’esdebitazione del debitore incapiente, una procedura disciplinata dall’articolo 283 del Codice della crisi e dell’insolvenza. Tale strumento consente la cancellazione totale dei debiti a carico di persone che si trovano in una condizione di insolvenza irreversibile e che non possono offrire garanzie né in termini attuali né futuri.
Grazie a questa procedura, la donna è stata liberata dall’obbligo di pagare gli 88.735 euro richiesti dall’ente fiscale, con la condizione però che per i prossimi tre anni certifichi annualmente di non avere entrate superiori al minimo vitale necessario per garantire un tenore di vita dignitoso. La decisione è stata presa dal giudice Giovanna Debernardi, con l’assistenza legale dell’avvocato Luca Rizzitano.
Questa misura è riservata a chi, come nel caso della signora, non ha mai maturato debiti prima d’ora e si trova in una situazione di sovraindebitamento insormontabile. L’esdebitazione può essere concessa una sola volta nella vita e rappresenta un importante strumento di tutela per i soggetti economicamente più fragili.

Implicazioni del caso e aggiornamenti normativi(www.linkedincaffe.it)
La vicenda sottolinea l’importanza delle norme introdotte con il Codice della crisi, entrato pienamente in vigore negli ultimi anni, che ha rivoluzionato il modo in cui il sistema giuridico italiano affronta le situazioni di insolvenza personale e aziendale. Prima di questa riforma, molte persone si trovavano schiacciate da debiti insostenibili, senza prospettive di riscatto.
L’esdebitazione rappresenta oggi una via legale concreta per consentire a chi è realmente incapiente di ripartire senza l’ombra di un debito che non potrebbe mai essere saldato. Tuttavia, questa procedura è rigorosamente regolamentata per evitare abusi e garantire che ne possano beneficiare solo i soggetti meritevoli.
Dal punto di vista pratico, il caso ha evidenziato anche la necessità di una corretta applicazione delle imposte legate alla gestione di attività come le agenzie di scommesse. Il Preu, infatti, è un tributo rivolto esclusivamente agli operatori con concessione statale, e la sua errata richiesta ha prodotto un contenzioso lungo e difficile.
Il ruolo del tribunale e la tutela dei contribuenti in difficoltà
Il tribunale di Termini Imerese, con la sentenza emessa, ha dimostrato come il sistema giudiziario possa svolgere un ruolo essenziale nel bilanciamento tra il dovere di riscossione fiscale e la tutela dei cittadini in condizioni di effettiva difficoltà economica.
In Italia, i tribunali ordinari e le sezioni specializzate, come quelle fallimentari, sono chiamati a interpretare e applicare norme complesse e in evoluzione, volte a salvaguardare equità e giustizia sociale. La crescente diffusione di strumenti come l’esdebitazione e il sovraindebitamento testimonia una maggiore attenzione verso la protezione dei soggetti più vulnerabili.
In questo contesto, la presenza di un legale esperto, come l’avvocato Rizzitano nel caso in esame, si rivela fondamentale per orientare il contribuente verso le soluzioni più adeguate e per garantire il corretto svolgimento delle procedure giudiziarie.
Il caso della donna di Termini Imerese diventa così un esempio pratico di come la legge possa offrire un reale sollievo a chi, pur avendo subito un errore o una pretesa fiscale ingiustificata, si ritrova in condizioni di grave disagio economico.

La vicenda del debito fiscale e la chiusura dell’attività (www.linkedincaffe.it)









