Il (TAR) ha recentemente confermato un principio fondamentale nel sistema scolastico italianoper la valutazione degli studenti.
Questa decisione arriva dopo il rigetto del ricorso presentato da una famiglia di uno studente che aveva subito la bocciatura, contestando la decisione della scuola.
Il TAR ha sottolineato che la bocciatura non deve essere intesa come una punizione, ma come uno strumento necessario per garantire che gli studenti raggiungano un adeguato livello di conoscenze e competenze. In un periodo in cui si discute sempre più spesso di metodi alternativi di valutazione e di misure volte a ridurre la dispersione scolastica, il pronunciamento del tribunale ribadisce la centralità del giudizio degli insegnanti, figure professionali formate e competenti nel valutare il percorso formativo degli alunni.
Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sull’efficacia degli strumenti di valutazione e sul ruolo dell’autorità scolastica nel garantire standard educativi uniformi su tutto il territorio nazionale. La sentenza del TAR ha riaffermato che, nonostante la pressione sociale e le aspettative delle famiglie, solo il corpo docente ha la competenza tecnica e pedagogica per esprimere un giudizio definitivo sul rendimento scolastico.
Importanza della bocciatura nell’iter formativo
L’istituto della bocciatura, spesso stigmatizzato come una misura punitiva, è stato invece definito dal tribunale come un meccanismo essenziale per tutelare la qualità del percorso educativo. Permette infatti di evitare che studenti non sufficientemente preparati proseguano negli studi senza aver acquisito le competenze fondamentali, rischiando di compromettere il loro futuro scolastico e professionale.
Il TAR ha chiarito che la decisione di non ammettere uno studente alla classe successiva deve essere considerata una misura educativa, volta a favorire un recupero serio e approfondito delle lacune formative. Le famiglie, pur legittimamente coinvolte nel percorso educativo dei figli, non possono interferire con le decisioni dei docenti, che agiscono nell’interesse superiore dell’alunno e della collettività scolastica.

Implicazioni per il sistema scolastico italiano(www.linkedincaffe.it)
Questa pronuncia assume particolare rilievo alla luce delle recenti riforme e degli orientamenti ministeriali volti a migliorare la qualità dell’insegnamento e a contrastare l’abbandono scolastico. Il Ministero dell’Istruzione, nel corso del 2025, ha infatti ribadito l’importanza di un sistema di valutazione rigoroso ma equo, che tenga conto delle diverse situazioni degli studenti senza però rinunciare a standard minimi di preparazione.
L’approvazione di nuove linee guida per la valutazione ha visto un coinvolgimento maggiore degli insegnanti nel processo decisionale, confermando la loro responsabilità primaria nel giudizio finale. La sentenza del TAR si allinea con queste direttive, rafforzando l’idea che la professionalità docente debba essere rispettata e tutelata anche nelle situazioni più delicate, come quelle che riguardano la bocciatura.
Inoltre, i dati più recenti evidenziano come una valutazione coerente e autorevole contribuisca a ridurre il tasso di abbandono scolastico e a migliorare la preparazione degli studenti, preparandoli meglio per il proseguimento degli studi o per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Lungi dall’essere una mera questione disciplinare, la valutazione scolastica rappresenta uno strumento di garanzia educativa e sociale, in cui la competenza e l’esperienza dei docenti svolgono un ruolo insostituibile. La pronuncia del TAR ribadisce che ogni tentativo di delegittimare questo ruolo rischia di compromettere l’efficacia del sistema formativo nazionale e la tutela degli studenti stessi.

Il ruolo insostituibile dei docenti nella valutazione scolastica (www.linkedincaffe.it) 







