Con l’entrata in vigore della Manovra 2026, sono previste modifiche nel calcolo dell’ISEE che influenzeranno l’importo dell’Assegno Unico.
Le novità riguardano principalmente la scala di equivalenza e la valutazione del patrimonio immobiliare, con un impatto positivo stimato su milioni di nuclei familiari, che potrebbero beneficiare di un incremento medio di circa 10 euro mensili. Parallelamente, l’assegno sarà aggiornato in base all’inflazione, con un aumento dell’importo massimo mensile da 201 a 204,4 euro.
Le modifiche introdotte dal governo puntano a rendere il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) più equo e favorevole soprattutto per le famiglie numerose e i proprietari di prima casa.
La prima novità riguarda la scala di equivalenza, che stabilisce il peso di ciascun componente del nucleo familiare ai fini del calcolo dell’ISEE. La riforma prevede maggiorazioni graduali in base al numero di figli presenti:
- +0,10 per due figli;
- +0,25 per tre figli;
- +0,40 per quattro figli;
- +0,55 per cinque o più figli.
Questa modifica abbassa il valore complessivo dell’ISEE per le famiglie più numerose, aumentando quindi la probabilità che rientrino in fasce di reddito più agevolate, con benefici diretti sull’importo dell’assegno.
La seconda modifica rilevante riguarda la valutazione della prima casa di abitazione. La soglia di esclusione dal calcolo del patrimonio immobiliare è quasi raddoppiata, passando da 52.500 a 91.500 euro. Inoltre, è prevista una maggiorazione di 2.500 euro per ogni figlio a carico, a partire dal secondo. Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), oltre il 55% dei proprietari di casa che superavano la vecchia soglia potranno beneficiare di questa misura, con una possibile riduzione dell’ISEE fino a 3.300 euro per famiglie con un figlio.
Impatto sulle fasce ISEE e sugli importi dell’Assegno Unico
La riforma ridefinisce anche le fasce di reddito ISEE per l’erogazione dell’Assegno Unico, articolate in tre livelli:
- Fascia A: fino a circa 17.520 euro (rivalutata rispetto ai 17.227,33 euro attuali);
- Fascia B: tra 17.520 e 46.000 euro;
- Fascia C: oltre 46.000 euro.
La revisione del calcolo ISEE farà sì che molte famiglie scivolino verso fasce più basse, ottenendo importi maggiori. Le simulazioni dell’UPB prevedono che circa il 5% delle famiglie attualmente in fascia B passerà in fascia A, mentre oltre il 10% di quelle in fascia C scenderà in fascia B.
Esempi pratici confermano questa tendenza: per un ISEE tra 21.700 e 21.800 euro l’importo mensile per figlio salirà a 182,8 euro, rispetto ai 179,7 euro del 2025; per un ISEE tra 26.100 e 26.300 euro, l’assegno sarà di 160,6 euro al mese, contro i 157,9 euro precedenti.

Chi saranno i principali beneficiari delle nuove regole?(www.linkedincaffe.it)
Secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, quasi metà delle famiglie con ISEE attivo (48,1%) trarrà vantaggio da almeno una delle modifiche introdotte. I proprietari di casa risultano i più avvantaggiati: oltre il 72% di loro vedrà un beneficio concreto, mentre tra gli affittuari solo meno del 30% potrà beneficiare delle sole maggiorazioni legate alla scala di equivalenza.
Le famiglie con almeno due figli sono quelle che più guadagneranno dalla riforma: la percentuale di nuclei beneficiari passa dal 14,9% tra chi non ha figli al 27,9% tra chi ne ha due. Anche l’età del dichiarante influisce: i nuclei familiari con capofamiglia tra i 45 e i 60 anni (26,2%) e gli over 60 (23,4%) risulteranno più avvantaggiati rispetto ai più giovani, che si fermano al 9,5%.
Dal punto di vista professionale, i lavoratori autonomi saranno i maggiori beneficiari della riforma (64,5%), seguiti dai lavoratori dipendenti (59,1%) e dai pensionati (28,7%). Territorialmente, il Nord-Est si conferma l’area più interessata, con il 52% di nuclei con ISEE migliorato, mentre nelle Isole la percentuale più bassa è del 45,2%.

Le novità principali nella determinazione dell’ISEE(www.linkedincaffe.it) 









