Diritti

Bonus Anziani, cambia l’ISEE: ora più persone possono chiedere gli 850 euro

Nonostante l’iniziativa fosse stata accolta come una misura innovativa per favorire l’assistenza domiciliare, la copertura reale è risultata insoddisfacentePrestazione universale per anziani: criticità e dati sulla partecipazione(www.linkedincaffe.it)

La prestazione universale per anziani ha mostrato risultati negativi, spingendo a rivedere le condizioni di accesso per il 2026.

Nonostante l’iniziativa fosse stata accolta come una misura innovativa per favorire l’assistenza domiciliare, la copertura reale è risultata insoddisfacente, con un numero di beneficiari molto inferiore a quello previsto.

La misura, che prevede un assegno mensile di 850 euro per anziani ultraottantenni con disabilità gravissima, si è confrontata con una realtà ben diversa dalle stime iniziali. Di fronte a una platea potenziale di 25.000 persone, le domande pervenute entro settembre 2025 sono state meno di 5.000, di cui solo il 41% ha superato i requisiti stabiliti. In sostanza, attualmente soltanto circa 2.000 anziani percepiscono il bonus.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riconosciuto l’errore di valutazione alla base del progetto, attribuendo la scarsa adesione al limite ISEE troppo basso, fissato a 6.000 euro. Molti anziani in condizioni di fragilità sono stati esclusi poiché superavano appena questa soglia, mentre altri non hanno potuto presentare domanda per difficoltà informative o problemi burocratici.

Le novità previste per il 2026: la soglia ISEE raddoppia

Per il secondo anno di sperimentazione, il Governo ha proposto un intervento correttivo significativo: la soglia ISEE sarà innalzata da 6.000 a 12.000 euro a partire dal 1° gennaio 2026. Questo aumento dovrebbe ampliare notevolmente la platea dei beneficiari, permettendo a un numero maggiore di anziani in difficoltà di accedere al sostegno economico previsto.

L’impostazione dell’assegno universale rimarrà invariata nelle sue caratteristiche fondamentali: continuerà a integrare l’indennità di accompagnamento con un contributo aggiuntivo di 850 euro, destinato a favorire l’assistenza domiciliare tramite lavoratori domestici qualificati o servizi specializzati, con l’obiettivo di ridurre il ricorso alle strutture residenziali.

Il nuovo criterio economico più inclusivo consentirà di intercettare anche quelle famiglie che attualmente si trovano appena sopra la soglia di accesso, garantendo così una copertura più equa e vicina all’obiettivo originario della misura.

Nonostante l’iniziativa fosse stata accolta come una misura innovativa per favorire l’assistenza domiciliare, la copertura reale è risultata insoddisfacente

Le criticità finanziarie e il nodo delle risorse(www.linkedincaffe.it)

Accanto all’ampliamento dei criteri di accesso, però, si registra una problematica importante sul piano finanziario. Nonostante il raddoppio della soglia ISEE, il Ministero del Lavoro ha previsto una riduzione dei fondi destinati all’assegno universale per anziani nel 2026, creando una discrepanza tra l’intento di allargare la platea e la reale disponibilità economica.

Secondo le stime ufficiali, i potenziali titolari dell’indennità di accompagnamento superano il milione e trecentomila persone in tutto il Paese. Per assicurare una copertura universale senza esclusioni legate a limiti di bilancio, sarebbero necessari stanziamenti superiori a 13 miliardi di euro annui, cifra al momento non rispecchiata nel Documento di Bilancio.

Questa situazione rischia di limitare l’impatto concreto dell’intervento, lasciando fuori molti anziani che, pur rientrando nei nuovi parametri ISEE, non potranno beneficiare del bonus a causa delle risorse insufficienti. La questione sarà oggetto di discussione parlamentare durante l’iter di approvazione della Manovra finanziaria.

Tempistiche e prospettive sull’entrata in vigore della nuova soglia

L’innalzamento della soglia ISEE è previsto per il 1° gennaio 2026, all’inizio del secondo anno di sperimentazione della prestazione universale. Tuttavia, al momento, si tratta ancora di una proposta contenuta nel documento preparatorio della Legge di Bilancio 2026, in attesa di essere formalmente approvata dal Parlamento.

Solo con la definizione legislativa definitiva sarà possibile avviare la nuova fase della misura, caratterizzata da criteri più ampi che potranno finalmente consentire a migliaia di anziani ultraottantenni fragili di accedere a un sostegno concreto per l’assistenza domiciliare quotidiana.

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