Il nuovo bonus: caratteristiche e modalità di erogazione (www.linkedincaffe.it)
Il 2025 si conferma anno di importanti novità in tema di sostegno al reddito, con l’introduzione di un nuovo bonus senza ISEE.
Questa misura si inserisce nel più ampio quadro degli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio 2025, volta a ridurre la pressione fiscale e supportare i redditi medio-bassi, in particolare nei settori più colpiti dalle dinamiche economiche recenti.
Lo Stato ha deciso di riconoscere un incentivo economico diretto ai lavoratori del settore turistico e della ristorazione, ambiti duramente provati negli ultimi anni, garantendo un bonus che si aggiunge allo stipendio standard. Si tratta di una somma pari a 1.087 euro, che non richiede alcuna richiesta formale da parte dei destinatari: l’erogazione avverrà infatti in automatico, direttamente in busta paga.
Questa iniziativa risponde all’esigenza di fornire un sostegno concreto e immediato, migliorando la stabilità economica dei lavoratori e incentivando la produttività all’interno delle aziende. L’importo è destinato a chi svolge attività in strutture ricettive, ristoranti, bar e altri pubblici esercizi, indipendentemente dal tipo di contratto e dalla modalità di assunzione, inclusi i lavoratori tramite agenzie interinali.
Una delle novità più rilevanti riguarda il trattamento fiscale delle mance, tradizionalmente considerate reddito da lavoro dipendente e soggette a IRPEF. La legge di Bilancio 2023 ha introdotto una flat tax al 5% sulle mance, uniformandosi così a quanto avviene in altri Paesi europei come Germania e Stati Uniti, dove la pratica delle mance è più radicata e regolamentata.
Con la Manovra 2025, questa agevolazione fiscale è stata ulteriormente rafforzata: la tassazione agevolata si applica a chi ha un reddito complessivo annuo fino a 75.000 euro e riguarda fino al 30% del reddito da lavoro, con un aumento rispetto al 25% previsto lo scorso anno. Questo significa che un’ampia fascia di lavoratori potrà beneficiare di un significativo incremento netto in busta paga, grazie a una riduzione consistente della pressione fiscale sulle mance.
Sostegni trasversali e interventi a favore delle famiglie(www.linkedincaffe.it)
La manovra 2025 non si limita al bonus per i lavoratori del turismo e della ristorazione, ma include un pacchetto ampio di misure a sostegno delle famiglie e dei giovani. Tra queste, spiccano la Carta della cultura giovani e la Carta del merito, ciascuna del valore di 500 euro, cumulabili e utilizzabili per l’acquisto di beni culturali fino al 31 dicembre 2025, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023.
Inoltre, è stato confermato il Bonus psicologo 2025, accessibile tramite domanda telematica per persone con ISEE fino a 50.000 euro. Il contributo può arrivare fino a 1.500 euro per sedute di psicoterapia, a sostegno della salute mentale e del benessere psicologico, con nuove regole per l’utilizzo e la fruizione del beneficio.
Sul fronte familiare, è previsto un bonus bebè di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2025, destinato a nuclei con ISEE non superiore a 40.000 euro, insieme a un ampliamento dei congedi parentali indennizzati e un aumento del bonus asilo nido, che raggiunge i 3.600 euro per i nuclei con redditi inferiori a 40.000 euro.
A livello fiscale, la manovra introduce il taglio strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro, con una detrazione fissa fino a 1.000 euro e la conferma della revisione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni. Questi provvedimenti complessivi determinano un alleggerimento della pressione fiscale per circa 18 miliardi di euro l’anno, beneficiando circa 3 milioni di contribuenti.
In ambito previdenziale, si segnala l’estensione dell’incentivo contributivo che consente ai lavoratori con requisiti per il pensionamento anticipato di restare in servizio, con la detassazione della quota contributiva a loro carico. Viene inoltre confermata la conferma dei canali di uscita anticipata come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, e introdotta la possibilità di pensionamento anticipato a 64 anni tramite cumulo della previdenza obbligatoria e complementare.