Economia

Arretrati fino a 2500€ e aumenti fino a 280€: ecco a chi spettano

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Arrivano aumenti importanti sullo stipendio per una vasta serie di dipendenti. Ecco a chi spettano e da quando. 

Sono in arrivo importanti novità economiche e contrattuali stanno per interessare i dipendenti pubblici degli enti locali, con arretrati fino a 2.500 euro e aumenti mensili in busta paga che potranno raggiungere i 280 euro lordi entro il 2027. Questi sviluppi sono il frutto delle recenti iniziative del governo, che mira a rilanciare il settore pubblico locale dopo anni di ristrettezze finanziarie e contrattazioni bloccate. L’introduzione di un fondo di perequazione e il rinnovo contrattuale triennale rappresentano i pilastri di una strategia volta a riequilibrare le retribuzioni e valorizzare il personale pubblico su tutto il territorio nazionale.

La proposta più rilevante riguarda la creazione di un fondo di perequazione destinato ai dipendenti degli enti locali, fortemente voluto dal ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il fondo, con uno stanziamento previsto tra i 100 e i 150 milioni di euro da inserire nella Legge di Bilancio 2026, ha l’obiettivo di ridurre le disparità salariali tra amministrazioni centrali e enti territoriali, dove le risorse economiche sono più limitate.

Il fondo consentirà di sostenere le amministrazioni locali con bilanci più fragili, favorendo un riequilibrio delle retribuzioni e un incremento dei premi di risultato, già in parte applicati a seguito del decreto P.A. Questa misura risponde a una storica criticità: la forbice retributiva che penalizza i lavoratori pubblici nei Comuni, spesso chiamati a gestire servizi complessi con risorse ridotte. Inoltre, il fondo rappresenta un incentivo per trattenere professionalità qualificate nelle aree caratterizzate da un costo della vita elevato e da un mercato privato molto competitivo. Le organizzazioni sindacali, in particolare la Cisl Fp, hanno accolto positivamente la proposta, definendola un passo fondamentale per sanare anni di squilibri e per valorizzare il lavoro pubblico locale.

Un rinnovo unito all’aumento 

Parallelamente alla costituzione del fondo, il governo e l’Aran stanno accelerando i tempi per la chiusura del rinnovo contrattuale 2022-2024 e per l’avvio immediato del successivo triennio 2025-2027. Questa strategia di due rinnovi consecutivi senza interruzioni punta a garantire continuità e rapidità negli incrementi salariali, superando anni di attese e immobilismo.

Le previsioni indicano che i dipendenti pubblici degli enti locali potranno beneficiare di arretrati medi pari a circa 2.500 euro, riferiti agli anni coperti dal contratto 2022-2024, mentre gli aumenti lordi mensili saranno progressivi: circa 190 euro nel 2025, 230 euro nel 2026 e fino a 280 euro nel 2027. A questi si aggiungeranno gli incrementi derivanti dai premi di produttività, che il fondo di perequazione e le nuove norme sul salario accessorio renderanno più accessibili e diffusi.

Mentre la Cisl Fp spinge per una rapida conclusione della trattativa e per ulteriori risorse nella prossima Legge di Bilancio, Cgil e Uil richiedono maggiori stanziamenti per un più efficace allineamento delle retribuzioni locali con quelle nazionali, mantenendo aperto il confronto con il governo.

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Parallelamente al settore degli enti locali, anche il comparto della sanità pubblica si avvia verso la conclusione del rinnovo contrattuale 2022-2024. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha completato la verifica finanziaria e l’accordo è in attesa di passare al Consiglio dei ministri e alla Corte dei Conti per la certificazione finale. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha indicato la chiusura della procedura entro breve, con l’avvio del nuovo contratto 2025-2027 previsto per l’inizio del 2026.

Questo coordinamento tra i rinnovi dei vari comparti – Funzioni centrali, Funzioni locali e Sanità – è fondamentale per garantire coerenza nelle politiche retributive e tempi di rinnovo più snelli, offrendo ai lavoratori pubblici un quadro più stabile e chiaro in termini di diritti e prospettive di crescita.

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