La legge parla chiaro: oltre ad una certa soglia, non è più una paghetta ma una somma da tassare!
Nell’ambito delle donazioni di denaro ai figli, la normativa italiana continua a imporre regole stringenti che molti ancora fraintendono, soprattutto quando si tratta di importi rilevanti. Negli ultimi anni, con la crescente attenzione verso la trasparenza e la tutela patrimoniale, è essenziale chiarire quali siano le modalità corrette per effettuare un trasferimento di denaro a titolo gratuito, evitando così rischi legali e fiscali.
Molti genitori effettuano con un semplice bonifico bancario delle somme ai propri figli, spesso accompagnandolo con una scrittura privata che ne dichiara la natura donativa o, in alternativa, di prestito infruttifero. Tuttavia, secondo l’articolo 782 del Codice Civile, la donazione che supera il valore di una somma modica deve essere necessariamente formalizzata tramite atto pubblico davanti a un notaio e alla presenza di due testimoni, pena la nullità dell’atto stesso.
La ragione di tale rigore è da ricercare nella natura stessa della donazione, che comporta un impoverimento definitivo e volontario del patrimonio del donante. Il legislatore intende così garantire che la volontà del donante sia espressa con piena consapevolezza e senza alcuna forma di coercizione, mentre la figura del notaio funge da garante della trasparenza e correttezza dell’operazione.
Il Codice Civile non specifica una cifra esatta per determinare cosa rientri nella categoria di donazione di “modico valore”. Tuttavia, la giurisprudenza tende a considerare tale soglia al di sotto di alcune migliaia di euro, mentre una somma di circa 10.000 euro è generalmente valutata come superiore a questo limite, salvo particolari condizioni economiche del donante che potrebbero giustificare una valutazione diversa.
Esposto a un rischio legale
In pratica, regali in denaro di poche centinaia di euro, come contributi occasionali per vacanze o piccoli progetti, possono essere eseguiti senza la necessità del notaio. Ma al superamento di questa soglia, la forma privata o il semplice bonifico non sono più sufficienti a garantire la validità giuridica della donazione.
Effettuare una donazione di valore rilevante tramite bonifico senza ricorrere all’atto notarile espone a rischi significativi. In caso di contestazione, tale donazione può essere dichiarata nulla, come se non fosse mai avvenuta. Ciò apre la porta a diverse problematiche: il donante o i suoi eredi potrebbero chiedere la restituzione della somma, altri eredi potrebbero impugnarla durante la divisione ereditaria, e i creditori potrebbero rivalersi per recuperare i crediti dal patrimonio del donante.
Anche una causale “donazione” nel bonifico o una scrittura privata firmata non sono sufficienti a sanare la situazione. La forma pubblica è un elemento imprescindibile per la validità della donazione.
Quando la donazione supera il valore modico, la procedura corretta prevede l’intervento obbligatorio del notaio. Il donante deve manifestare la propria volontà in modo chiaro e libero davanti al notaio, che redige l’atto pubblico di donazione. Questo documento ufficiale specifica che la somma trasferita è un regalo gratuito, accettato dal donatario.
All’atto della firma devono essere presenti due testimoni estranei alle parti, a garanzia della correttezza della procedura. Il trasferimento del denaro deve avvenire tramite mezzi tracciabili, come bonifico o assegno, e gli estremi di tale trasferimento vengono riportati nell’atto notarile stesso, fornendo così una prova concreta e trasparente. Il notaio provvede infine alla registrazione dell’atto, assicurando così la piena validità e opponibilità della donazione anche in caso di future controversie.

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Negli ultimi anni è diventata pratica diffusa quella di camuffare una donazione come prestito infruttifero, cioè un prestito senza interessi e senza scadenza, nella consapevolezza che non ci sarà mai restituzione. Questa strategia, però, è altamente sconsigliata.
Si tratta infatti di una donazione occulta, che, in caso di accertamento, può essere dichiarata nulla per mancanza dell’atto pubblico. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate può intervenire per sanzioni e recuperi fiscali, classificando la somma come donazione irregolare. Questo espediente, oltre a essere illegittimo, può generare complicazioni fiscali e legali rilevanti per entrambe le parti coinvolte. Quindi, per chi desidera trasferire somme di denaro ai propri figli senza incorrere in problemi, è indispensabile attenersi alle disposizioni di legge e affidarsi al notaio quando la cifra supera il valore modico. Solo così si potrà garantire che il gesto di generosità sia tutelato sotto ogni profilo giuridico e fiscale.