Pensione 67 anni e con pochi contributi? Quando scoprirai quanto ti spetta ti verrà un colpo

A quanto ammonta la pensione a 67 anni se non si possiedono tanti contributi? Ecco la risposta, che lascia tutti senza fiato.

La questione della pensione a 67 anni senza un’adeguata carriera contributiva rappresenta un tema centrale per molti lavoratori italiani che si avvicinano all’età pensionabile ma non hanno accumulato sufficienti anni di versamenti. Il sistema previdenziale italiano richiede infatti specifici requisiti contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia, e in assenza di questi l’unica forma di sostegno economico garantita è l’assegno sociale, una prestazione assistenziale erogata dall’INPS.

Quando è possibile ricevere una pensione senza tanti contributi?

Per ottenere una pensione regolare, è indispensabile aver maturato un minimo di contributi. Nel sistema contributivo puro, infatti, è possibile andare in pensione a partire dai 71 anni con almeno 5 anni di contributi, mentre per i lavoratori con carriere miste o con calcolo retributivo, il requisito minimo si attesta intorno ai 20 anni di versamenti. Chi non raggiunge questi minimi non può accedere alle pensioni ordinarie e deve fare affidamento sull’assegno sociale, che non richiede contributi ma solo il rispetto di limiti reddituali e requisiti anagrafici e di residenza.

L’assegno sociale è quindi la misura previdenziale di riferimento per chi raggiunge i 67 anni senza un’adeguata contribuzione. Si tratta di una prestazione assistenziale che richiede:

Pensione con pochi contributi: a quanto ammonta? – linkedincaffe.it

  • aver compiuto 67 anni di età;
  • residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni;
  • redditi personali o familiari inferiori a soglie precise.

Per l’anno in corso, l’importo pieno dell’assegno sociale è pari a 538,69 euro al mese per 13 mensilità, esente da IRPEF. Questa cifra viene corrisposta a chi non possiede redditi o ne possiede in misura molto limitata. Le soglie di reddito da non superare sono:

  • 7.002,97 euro annui per i soggetti non coniugati;
  • 14.005,94 euro annui per i coniugati, calcolati sul reddito complessivo del nucleo familiare.

Se i redditi sono inferiori ma non nulli, l’importo dell’assegno sociale viene ridotto in proporzione, mentre superando tali limiti si perde il diritto alla prestazione. Vengono considerati redditi rilevanti, tra gli altri, pensioni italiane ed estere, redditi da lavoro e da immobili diversi dalla casa di abitazione, interessi bancari e assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge.

L’assegno sociale può essere richiesto da cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari che posseggano specifici requisiti di residenza e permesso di soggiorno, come previsto dalla normativa vigente.

La domanda per l’assegno sociale deve essere presentata online all’INPS tramite il servizio dedicato o attraverso patronati come il Patronato Acli, che offrono consulenza gratuita e assistenza nella compilazione e trasmissione della richiesta. È fondamentale presentare la domanda prima o subito dopo il compimento dei 67 anni per non perdere mensilità di pagamento, poiché l’erogazione decorre dal primo giorno del mese successivo alla richiesta.

La verifica dei requisiti, compresi quelli reddituali e di residenza, avviene annualmente e la prestazione ha carattere provvisorio.

Il calcolo della pensione contributiva e le difficoltà per chi ha pochi contributi

Per chi ha accumulato contributi, anche se pochi, la pensione viene calcolata sul montante contributivo individuale, ovvero la somma dei contributi versati rivalutata annualmente in base all’inflazione. Al momento del pensionamento, questo montante viene convertito in una rendita attraverso coefficienti che premiano chi posticipa l’uscita dal lavoro, essendo più favorevoli all’aumentare dell’età pensionabile.

Tuttavia, per chi ha meno di 20 anni di contributi (e meno di 5 nel caso di sistema contributivo puro), la pensione così calcolata risulta spesso molto bassa o addirittura inesistente, rendendo quindi l’assegno sociale l’unico strumento di sostegno economico.

Per i lavoratori con carriere iniziate prima del 1996 e che hanno almeno 18 anni di contributi a quella data, si applica il sistema retributivo per i periodi fino al 31 dicembre 2011, basato sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro, che può garantire importi più elevati rispetto al sistema contributivo puro.

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Romana Cordova