Economia

Assegno di Inclusione, dopo il rinnovo scatta un obbligo: o lo rispetti o perdi i soldi

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Con il recente rinnovo dell’Assegno di Inclusione si introduce un nuovo vincolo per le famiglie beneficiarie: l’obbligo di incontrare i servizi sociali entro 120 giorni per confermare o ridefinire il percorso di inclusione sociale o lavorativa. L’INPS, con una nota ufficiale pubblicata oggi, ha chiarito le modalità e le scadenze da rispettare per evitare la sospensione del sostegno economico.

L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno economico dedicata a nuclei familiari in condizioni di fragilità socio-economica. Dopo un periodo iniziale di 18 mesi di erogazione, l’ADI può essere rinnovato per un ulteriore anno, ma con nuove condizioni da rispettare.

Le famiglie che hanno richiesto il rinnovo devono fissare un primo appuntamento con i servizi sociali entro un massimo di 120 giorni dalla data di:

  • sottoscrizione del nuovo Patto di Attivazione Digitale, oppure
  • invio della domanda di rinnovo, qualora la composizione del nucleo familiare non sia cambiata e non sia stato necessario firmare un nuovo PAD.

Questo incontro è cruciale per verificare e aggiornare il percorso di inclusione sociale e lavorativa, così da garantire che il sostegno continui a rispondere ai bisogni reali della famiglia. Se emergono necessità di ulteriori approfondimenti, è previsto un secondo incontro entro 90 giorni, sempre presso i servizi sociali o su convocazione.

Procedure per i componenti con obblighi di attivazione lavorativa

I membri del nucleo familiare che devono adempiere a obblighi di attivazione lavorativa devono rispettare ulteriori passaggi. Entro 60 giorni dal rinnovo, devono sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale Individuale se non già firmato, e quindi recarsi al Centro per l’Impiego per firmare o aggiornare il Patto di Servizio Personalizzato.

Questi passaggi sono fondamentali per assicurare il monitoraggio e l’effettiva partecipazione ai programmi di inserimento lavorativo previsti dall’ADI. In mancanza di tali adempimenti, la famiglia rischia la sospensione del beneficio economico.

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Il Ministero del Lavoro, con la nota n. 10558 dell’8 agosto 2025, ha previsto una modalità semplificata per i nuclei familiari composti da componenti esonerati dagli obblighi di attivazione. In questi casi, l’incontro con i servizi sociali può svolgersi anche da remoto, tramite videochiamata, o attraverso visite domiciliari. Il case manager ha la facoltà di valutare, in autonomia professionale, eventuali impedimenti oggettivi alla mobilità del nucleo familiare, proponendo modalità alternative per garantire comunque il colloquio con i servizi sociali senza obbligare lo spostamento fisico.

Per le domande di rinnovo presentate a luglio 2025, il termine ultimo per effettuare l’incontro con i servizi sociali è fissato alla fine di novembre 2025. Il mancato rispetto di questa scadenza comporterà la sospensione automatica del beneficio. L’INPS ricorda che è possibile verificare i dettagli del percorso previsto per ogni nucleo familiare accedendo alla piattaforma digitale Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, strumento fondamentale per monitorare l’andamento dei percorsi personalizzati. Il rispetto di tutte queste scadenze e obblighi è essenziale per garantire la continuità del sostegno economico e per promuovere l’autonomia sociale e lavorativa delle famiglie in difficoltà.

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