Buoni pasto in aumento: ecco da quando scatta il nuovo valore dei ticket, saranno più ricchi, un vantaggio in più per chi ne usufruirà.
Il Consiglio dei ministri riunito a Palazzo Chigi ha definito importanti novità riguardanti i buoni pasto, strumento cardine del welfare aziendale italiano, con un deciso incremento del valore massimo esentasse. La misura, prevista dall’articolo 5 del disegno di legge di bilancio in esame, punta ad adeguare la soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro, a beneficio di oltre 3,5 milioni di lavoratori italiani.
L’aumento dei buoni pasto: tempistiche e impatti
L’innalzamento della soglia di esenzione per i buoni pasto elettronici sarà operativo a partire da gennaio 2026, subordinatamente al completamento dell’iter parlamentare senza incontrare particolari ostacoli. Questo adeguamento risponde all’esigenza di contrastare l’inflazione e il crescente costo della vita, potenziando il potere d’acquisto dei lavoratori fino a 2.200 euro annui, rispetto ai precedenti 1.760 euro previsti per i ticket da 8 euro.
La novità non coinvolgerà i buoni pasto cartacei, per i quali la soglia rimarrà ferma a 4 euro, mantenendo così una differenziazione netta tra i due formati.
Secondo le stime degli esperti, l’introduzione della nuova soglia esentasse comporterà una lieve perdita fiscale per lo Stato, stimata tra i 75 e i 90 milioni di euro, ma sarà ampiamente compensata dall’incremento dei consumi e quindi dal maggior gettito derivante dall’Iva, previsto tra i 170 e i 200 milioni di euro. Questo sviluppo rappresenta il completamento di un percorso normativo iniziato il 1° settembre 2025, quando è stato introdotto il tetto massimo del 5% sulle commissioni applicate dagli esercenti per l’accettazione dei buoni pasto elettronici, uniformando così le condizioni tra settore pubblico e privato.

Buoni pasto in aumento – linkedincaffe.it
I buoni pasto costituiscono un pilastro fondamentale del welfare aziendale in Italia, consentendo ai datori di lavoro di integrare la retribuzione senza incrementare il costo del lavoro, grazie alla possibilità di detrarre fiscalmente il valore nominale dei ticket. Il sistema, strutturato principalmente sui buoni elettronici valutati finora a 8 euro, muove un volume economico di circa quattro miliardi di euro annui.
Da un punto di vista pratico, i buoni pasto possono essere utilizzati non solo per pranzi e cene durante l’orario lavorativo, ma anche per l’acquisto di generi alimentari nei supermercati convenzionati, estendendo così il beneficio anche a spese quotidiane familiari. In Italia, sono oltre 170.000 gli esercizi commerciali convenzionati e circa 150.000 le imprese che forniscono i buoni pasto ai propri dipendenti.
Dal punto di vista fiscale, la soglia esentasse rappresenta un meccanismo che evita la tassazione del valore nominale del buono fino al limite previsto, incrementando così il reddito disponibile reale dei lavoratori.
Nuove regole per la filiera dei buoni pasto: riduzione delle commissioni e benefici per gli esercenti
Dal 1° settembre 2025 è entrato in vigore il limite massimo del 5% sulle commissioni che le società emettitrici possono applicare agli esercenti per l’accettazione dei buoni pasto. Prima di questa norma, le commissioni potevano arrivare fino al 20%, gravando così pesantemente sulla filiera tra aziende, lavoratori ed esercizi commerciali.
Questa riforma, introdotta con il Ddl Concorrenza 2024, ha rappresentato un sollievo per bar, ristoranti e pubblici esercizi, con un risparmio stimato a livello nazionale di circa 400 milioni di euro annui. Tuttavia, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto (Anseb) ha espresso critiche, sostenendo che il tetto alle commissioni potrebbe limitare la libera determinazione dei prezzi e aumentare i costi per le aziende clienti.
Il provvedimento, però, è stato accolto positivamente da rappresentanti del settore come Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti, che ha definito la misura una “boccata d’ossigeno” per gli esercenti, soprattutto in un contesto di margini di profitto sempre più ridotti.

 Aumenta il valore dei buoni pasto - linkedincaffe.it
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