L’analisi più recente dell’INPS aggiornata al 31 dicembre 2024 evidenzia uno scenario previdenziale italiano fortemente polarizzato.
Su oltre 23 milioni di pensioni erogate, più di due terzi non superano gli 1.500 euro lordi mensili, mentre quasi un terzo dei pensionati vive con meno di 1.000 euro al mese.
Questa situazione, resa ancora più critica dalle dinamiche demografiche e socioeconomiche del paese, mette in luce le difficoltà di molti anziani nel mantenere un tenore di vita dignitoso.
Una grande fragilità economica
Secondo i dati ufficiali dell’INPS, nel 2024 circa 4,6 milioni di pensionati percepivano un assegno inferiore a 1.000 euro mensili, rappresentando il 28,1% del totale degli aventi diritto. Ancora più allarmante è la quota di assegni pensionistici sotto i 500 euro: 4,5 milioni di pensionati in Italia si trovano in questa fascia di reddito estremamente bassa.
Nel range compreso tra 500 e 1.000 euro mensili si attestano invece circa 7,9 milioni di pensionati, a fronte di soli 7,5 milioni di assegni che superano la soglia dei 1.500 euro lordi. Questa distribuzione conferma un sistema previdenziale che tende a generare una concentrazione di pensioni minime o basse, con poche eccezioni di pensionati con trattamenti elevati.

Disuguaglianze di genere e divari territoriali: le criticità più evidenti(www.linkedincaffe.it)
Le disparità di genere rappresentano una delle sfide più rilevanti del sistema pensionistico italiano. Le donne, che costituiscono il 51% dei pensionati, ricevono solamente il 44% dell’ammontare complessivo delle pensioni. L’importo medio annuo per un pensionato uomo si attesta a 25.712 euro, mentre per le donne scende a 19.140 euro, con un gap del 34%. Tale differenza è il risultato di carriere lavorative spesso discontinue, salari inferiori, periodi di assenza per la cura familiare e minori opportunità di avanzamento professionale. Questi fattori si traducono in assegni pensionistici significativamente più bassi per le lavoratrici.
Il divario territoriale è altrettanto marcato. Il 47,7% dei pensionati risiede nelle regioni del Nord, dove i trattamenti medi sono mediamente superiori dell’8% rispetto alla media nazionale, riflettendo carriere lavorative più stabili e remunerative. Al contrario, nel Mezzogiorno la situazione è più critica: il 12,7% dei pensionati percepisce meno di 500 euro mensili e un ulteriore 23,2% si colloca nella fascia tra 500 e 1.000 euro, con oltre un terzo dei pensionati meridionali che vive con meno di 1.000 euro al mese. Questa condizione accentua la vulnerabilità economica della popolazione anziana in un contesto dove i costi della vita sono più bassi ma i servizi sociali e di assistenza spesso carenti.
Sistema previdenziale sotto pressione: sfide per sostenibilità ed equità
Il sistema pensionistico italiano si trova oggi sotto una forte pressione dovuta a molteplici fattori. La crescita del numero di assegni di importo basso è l’effetto diretto di un mercato del lavoro caratterizzato da carriere discontinue, salari stagnanti e contributi insufficienti. Questi elementi minano la capacità del sistema di garantire un reddito dignitoso a chi ha lavorato per tutta la vita.
L’INPS, ente che gestisce la maggior parte delle prestazioni previdenziali, ha recentemente annunciato nuove iniziative per migliorare l’inclusione sociale e favorire l’accesso a prestazioni assistenziali per soggetti in condizioni di fragilità. Tuttavia, le dinamiche demografiche – come l’invecchiamento della popolazione e la riduzione dei lavoratori attivi – insieme alla precarietà occupazionale giovanile, rischiano di aggravare ulteriormente gli squilibri attuali.
Le politiche previdenziali future dovranno quindi concentrarsi su tre fronti essenziali: il sostegno alle pensioni più basse, la riduzione del divario di genere e il rafforzamento della solidarietà intergenerazionale. Solo attraverso interventi mirati e sostenibili sarà possibile evitare che la pensione rappresenti per molti anziani un reddito insufficiente a garantire una vita dignitosa.
Dati sintetici aggiornati al 2024:
- Oltre due terzi delle pensioni italiane inferiori a 1.500 euro mensili.
- Quasi un terzo dei pensionati vive con meno di 1.000 euro al mese.
- Le donne percepiscono pensioni inferiori del 34% rispetto agli uomini.
- Al Nord pensioni più alte, al Sud prevale la povertà previdenziale.
- Il sistema previdenziale resta diseguale e sotto pressione per sostenibilità e giustizia sociale.

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