La Cassazione amplia i criteri per l’indennità di accompagnamento:anche con il rischio caduta è possibile richiedere l’assegno.
La Corte Suprema di Cassazione, con l’ordinanza n. 28212 del 23 ottobre 2025, ha espresso un orientamento innovativo e rilevante riguardo alla valutazione dell’indennità di accompagnamento per le persone anziane o con gravi limitazioni nella deambulazione. La sentenza chiarisce che anche il rischio concreto di cadute, aggravato dall’età avanzata, può configurare una condizione di impossibilità al cammino autonomo sufficiente a giustificare il diritto all’indennità di accompagnamento.
I criteri per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento
La controversia è nata dal ricorso di un cittadino che aveva richiesto l’assegnazione dell’indennità di accompagnamento, una prestazione economica rivolta a chi ha una invalidità totale (100%) e necessita di assistenza continua per compiere gli atti essenziali della vita quotidiana o non è in grado di muoversi autonomamente senza aiuto costante. La richiesta era stata respinta dalla Corte d’Appello, che aveva riconosciuto una certa autonomia residua nella deambulazione del ricorrente.
Sottoposto all’esame della Cassazione, il caso ha portato la Suprema Corte a esaminare se la presenza di un rischio generico di cadute – fenomeno accentuato in persone anziane – possa considerarsi una condizione tale da rendere di fatto impossibile la deambulazione autonoma e, quindi, da garantire il diritto all’indennità di accompagnamento.
La Cassazione ha ribadito i requisiti normativi fondamentali per ottenere l’indennità di accompagnamento:
- La sussistenza di una invalidità totale (100%);
- L’incapacità di svolgere autonomamente gli atti elementari della vita quotidiana oppure l’impossibilità di camminare senza un supporto permanente da parte di un’altra persona.

Indennità di accompagnamento per rischio di cadute – linkedincaffe.it
Sul tema del “supporto permanente” la Corte ha offerto un’interpretazione più ampia e attuale, sottolineando che il concetto non si limita al sostegno fisico diretto ma comprende anche la necessità di una supervisione continua, finalizzata a prevenire eventuali cadute o incidenti.
Un passaggio cruciale dell’ordinanza riguarda l’interpretazione della nozione di “aiuto permanente”. La Cassazione ha chiarito che la presenza costante di un accompagnatore non deve essere intesa esclusivamente come un supporto fisico ininterrotto, bensì anche come una sorveglianza continua indispensabile per garantire la sicurezza della persona.
Questo implica che, pur potendo compiere qualche passo in autonomia, se la deambulazione comporta un rischio concreto di caduta tale da richiedere la presenza costante di un accompagnatore, la condizione di autonomia si considera compromessa. È quindi il rischio di caduta, amplificato dall’età, a diventare elemento decisivo nella valutazione complessiva della capacità motoria.
Il significato giuridico del rischio di caduta nella tutela dell’anziano
La Corte ha evidenziato come non sia sufficiente valutare l’autonomia di movimento osservando sporadici momenti o condizioni ideali, ma sia necessario considerare la realtà quotidiana e i rischi ad essa connessi. La situazione reale di chi si muove con difficoltà, e rischia di cadere senza una supervisione, rappresenta una limitazione sostanziale che giustifica l’assegnazione dell’indennità.
Questa interpretazione amplia il concetto tradizionale di impossibilità di deambulazione, affermando che non serve dimostrare un’incapacità fisica assoluta, ma è sufficiente che la mobilità autonoma possa avvenire solo sotto una vigilanza continua.
Con questa pronuncia, la Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello, riconoscendo il diritto all’indennità di accompagnamento nel caso specifico. La Suprema Corte ha sottolineato che ignorare il rischio concreto di cadute significherebbe trascurare un aspetto essenziale della tutela garantita dall’ordinamento in favore delle persone con disabilità.
La decisione rappresenta una svolta importante, perché rafforza la protezione delle persone anziane e fragili, mettendo in rilievo il valore della sicurezza e della dignità nella valutazione della capacità di movimento. Il rischio di caduta non è più considerato un semplice dettaglio medico, ma un fattore che incide direttamente sulla qualità della vita e sulla necessità di un accompagnamento continuo.

Rischio di caduete e indenntià di accompagnamento - linkedincaffe.it










