Saranno i miei studi, sarà il mio carattere ma fin dai primi click sul web ho sempre avuto un approccio umanistico al marketing e al fare impresa più in generale. Ho sempre considerato la persona al centro del progetto. Da freelance abituato a collaborare con colleghi ho sperimentato sulla mia pelle che il risultato finale dipende dalla qualità delle persone di cui ti circondi. Ho sempre fortemente creduto quindi, che la qualità di un prodotto, di un servizio dipendesse fortemente dalle scelte che un imprenditore capace fa nel creare il proprio staff, il proprio management e nella scelta dei propri dipendenti.
Le aziende sono fatte di persone e se è vero questo lo è il fatto che le persone possono cambiare le aziende. Quando trovi le persone giuste non esistono progetti troppo complessi, obiettivi troppo difficili, sogni troppo ambiziosi o prodotti e servizi vincenti che non si possono realizzare.
Ma come fare per riuscire a costruire un azienda fatta da persone di valore? Come attrarre per poi scegliere e farsi scegliere dal meglio che il mercato del lavoro offre?
Eh si, caro imprenditore. Perchè quel che succede ad azienda quando trova la persona giusta è un po’ quel che accade tra innamorati: ci si sceglie a vicenda. E’ vero, l’azienda sceglie il candidato migliore. Ma fidati! Se la persona che vuoi è tra quelli in gamba, dovrai farti scegliere e convincerlo che la tua è la soluzione migliore tra le aziende che gli stanno facendo la corte. Si lo quel che stai dicendo. C’è crisi. I posti di lavoro disponibile sono pochi. Vero, ma il mercato del lavoro non si differenzia molto come logiche dai restanti mercati. I migliori servizi, i migliori prodotti, per qualità intendo, non conoscono mai la crisi. E così non la conoscono i migliori talenti sul mercato.
E Linkedin? Come può essere di aiuto in questo processo? Tramite una corretta e pianificata strategia di employer branding in LinkedIn.
Che cosa è l’employer branding?
Per chi non conoscesse questo termine riporto qui una definizione che ho trovato tempo fa sul web e che mi ero appuntato nel mio Evernote. E’ perfetta e te la riporto pari pari.
“L’employer branding è a tutti gli effetti un’attività di marketing che, anche se prende spunto dal miglioramento del valore della marca come luogo di lavoro, tende a concorrere al miglioramento del brand in generale. La finalità è quella di evidenziare internamente ed esternamente la qualità del proprio brand come luogo di lavoro ma non solo. Il target della disciplina, quindi, è sì composto dai dipendenti dai potenziali dipendenti e dagli aspiranti dipendenti ma, a cascata, anche dai consumatori.”
Dalla definizione ti sarai accorto che l’employer branding non si limita solo al tentativo di posizionare il proprio brand come il migliore, unicamente, sotto il profilo occupazionale. Ma è utile alla costruzione e al miglioramento dell’idea che i consumatori hanno dell’azienda e dei suoi prodotti. Ma oggi mi limiterò a parlarti del primo aspetto, demandando l’approfondimento del secondo ad un post futuro.
Come fare employer banding?
Analizza la tua posizione aziendale in LinkedIn.
Non parlo solo della tua nuova e fresca di grafica Company Page. Parlo di ogni singolo profilo Linkedin appartenente al tuo management e non.
Condividi il tuo progetto di employer branding in azienda.
Ti servirà per costruire l’appoggio del tuo management. Devi occupartene tu direttamente,almeno per i ruoli più vicini a te e che occupano i posti di comando. Non demandare. Li devi far innamorare del progetto. Li devi far innamorare una seconda volta della tua azienda, del tuo brand. Ottenuto questo sarà più facile che il virus passi di persona in persona contagiando di entusiasmo l’intero staff. Nessuno escluso. Dal tuo CFO all’ultimo dei magazzinieri (nel senso di ordine alfabetico ovviamente). Da chi ha già un profilo con un atteggiamento pro-attivo in Linkedin a chi invece non ce l’ha proprio. Fidati! Non sottovalutare chi ancora non è presente. Potresti avere delle piacevolissime sorprese.
Fai formazione al tuo management. Investi nel patitale umano.
Non limitarti spedire il tuo responsabile delle risorse umane al corso in Linkedin più figo, anche perchè probabilmente è l’unica persona a sapere come muoversi opportunamente sul social (almeno spero). Si, ovvio che per lui è strategico ma non servo poi io a dirti che se tutti quanti remeranno in unica direzione i risultati verranno prima e saranno migliori.
Controlla la qualità dei tuoi strumenti in Linkedin.
Sai cosa mi riferisco:
- Company page? Tutto a posto?
- Pagine Vetrina organizzate strategicamente o un po’ così come veniva?
- Obiettivi: li hai definiti?
- Piano editoriale bello e pronto per raggiungere gli obiettivi?
- Policy aziendale preparata? Cosa serve? Semplice. Parlo di linee guida per aiutare il tuo management al corretto uso di Linkedin in ottica aziendale e per far comprendere loro come comportarsi per “remare in un’unica direzione”.
Ok. Sei già ad un ottimo punto. Metti a posto i primi 4 punti e vedrai che andrai notevolmente ad incidere sulla percezione che il mercato ha della tua azienda e del tuo brand.
Ok. Adesso è il momento. Prendi i tuoi HR e al tuo via di loro di scatenare l’inferno.
Già me li vedo. Un po’ come il sottoscritto davanti ad una fiorentina. Occhi iniettati di sangue, maniche della camicia arrotolate, tovagliolo stretto al collo, coltellaccio e forchetta in pugno pronto ad avventarmi sul piatto. (Ps. Mi scuso con animalisti e vegani, che rispetto, ma senza carne io non so stare).
Ecco! Sei hai fatto un buon lavoro di employer branding ai 4 punti precedenti questo sarà lo scenario a cui ti dovrai preparare.
Lo so, fa quasi paura.
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
- LinkedIn Pulse: opportunità o occasione mancata?
- 10 cose da fare su LinkedIn per fare incazzare un HR
- Conoscere come viene utilizzato LinkedIn in Italia per avvantaggiarsene
- 4 domande da porsi prima di agire in LinkedIn (e non solo)
- LinkedIn vs Recruiters: ecco come lo utilizzano in Italia
- LinkedIn Pulse: long post o preview?
- Linkedin e la Coda Lunga: come Chris Anderson può aiutarti nella costruzione del profilo
- LinkedIn acquisendo Bright mostra di voler aprirsi a tutto il mercato del lavoro: un Bene o un Male?
- Usi una di queste 10 “overused buzzword” per descriverti in Linkedin? Ecco che cosa rischi
- 20 (-1) LinkedIn Tips & Tricks per migliorare la tua presenza sul social
- Come generare lead qualificati con LinkedIn in 6 mosse [case study]
Ebook:
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020