20 milioni di italiani contro Poste dopo l’annuncio: “Sarà a pagamento”

Dopo un annuncio che ha fatto già discutere un sacco, sembra che Poste Italiane abbia deciso di fare pagare questo determinato servizio.

Quando parliamo di Poste Italiane, facciamo riferimento a un’azienda che esiste da tantissimi anni in Italia e con cui migliaia di dipendenti hanno rapporti tutti i giorni, che questi siano dipendenti del marchio in questione o che invece siano semplici clienti.

Tuttavia, a quanto pare molti clienti di Poste Italiane dovranno valutare bene il da farsi in vista del futuro, soprattutto considerando quello che è un enorme cambiamento per venti milioni di italiani.

L’annuncio del brand di cui abbiamo deciso di parlarvi può seriamente cambiare molte cose, dato che un determinato servizio sarà semplicemente a pagamento in vista dei prossimi mesi e anni. Ma di cosa si tratta e perché sarebbe stata presa una scelta del genere? Può sembrare controversa come posizione da parte di psote Italiane, ma nelle prossime righe cercheremo di approfondire al meglio.

Poste Italiane, c’è l’annuncio: sarà a pagamento

Poste Italiane ha preso una decisione molto importante in merito allo SPID, che non dovrebbe essere più gratuito in vista del futuro. L’azienda sta valutando l’aggiunta di un canone mensile di 5 euro. Si tratta di una decisione singolare, sia perché è sempre stato gratuito l’accesso allo SPID, ma anche perché il governo italiano sta spingendo da tempo verso la Carta d’Identità Elettronica e l’IT Wallet. Tuttavia, Poste Italiane è in buona compagnia; la stessa decisione è stata presa anche da Aruba (4,90€ più IVA), InfoCert (5,98€) e Register (9,90€).

Poste Italiane pensa a un abbonamento per accedere allo SPID (www.linkedincaffe.it)

Rimane ancora qualche fornitore gratuito, ma sono sempre di meno. Considerando che sono 20 milioni gli italiani che fanno uso di questo servizio, si tratta di una notizia che farà storcere il naso a gran parte della popolazione. Bisogna precisare, però, che questi sono i risultati di una situazione in stallo da tempo. A fine 2022 sono scadute le convenzioni che regolavano i rapporti fra Stato italiano e gestori dei servizi, e così è stata realizzata una proroga d’ufficio fino ad aprile 2023.

La questione è rimasta sospesa per praticamente due anni. Solo a marzo 2025 sono arrivati 40 milioni di euro da parte del governo, evidentemente però troppo tardi visto che sono stati avviati questi abbonamenti d’accesso allo SPID da parte di vari gestori. Vedremo come si evolverà la situazione in Italia, che nel 2026 prevede di procedere con uno sviluppo concreto della Carta d’Identità Digitale e dell’IT Wallet. Intanto, comunque, anche Poste Italiane si impone con un servizio mensile a pagamento.

Published by
Christian Camberini