L’ora solare è al centro di numerosi dibattiti internazionali: qual è la decisione finale sul cambio che avviene ogni sei mesi.
Il cambio dell’ora è un’abitudine ormai radicata nei cittadini che però, torna puntualmente a far parlare ogni sei mesi. La vita di ogni giorno viene rivoluzionata da questa piccola ma non invisibile modifica, che costringe ad adattare il corpo e la mente ad un ritmo completamente diverso.
L’alternanza tra ora solare e ora legale è stata introdotta a fini di risparmio energetico ed i dati, fortunatamente, parlano chiaro. Secondo quanto stimato da Terna lo scorso marzo, i mesi in cui in Italia è stata adottata l’ora legale hanno permesso di ridurre i consumi di energia elettrica. Si parla di 330 milioni di kWh, corrispondenti a 100 milioni di euro.
Un risparmio economico a cui si associa un maggiore rispetto dell’ambiente, considerando che ciò ha implicato una “riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”. Se l’ora legale consente di usufruire di più luce, le giornate si accorciano invece con l’arrivo dell’ora solare.
Anche quest’anno le lancette torneranno a spostarsi indietro di un’ora a fine ottobre, permettendo così di dormire un po’ di più. Allo stesso tempo però, il cambio farà trascorrere più tempo al buio provocando possibili difficoltà nel dormire e stress. Cosa ne sarà dunque, della tanto discussa possibilità di abolire il cambio di orario semestrale? Per scoprirlo bisogna fare appello alle ultime decisioni dell’UE.
La decisione del Parlamento UE sul cambio dell’ora
Al contrario di quanti molti desidererebbero, il cambio dell’ora tornerà in atto fra pochissimi giorni anche nel 2025. L’ora solare sposterà indietro di un’ora l’orologio alle 3 della notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre.

La decisione del Parlamento UE – linkedincaffe.it
Se il tutto avverrà presumibilmente mentre si è intenti a dormire, gli effetti si sentiranno anche per alcuni giorni successivi all’evento. Non è raro infatti, che l’adattamento al nuovo ritmo possa portare a conseguenze più o meno comuni. Tra queste, una sensazione di profonda stanchezza, insonnia e difficoltà ad addormentarsi all’orario giusto.
Una prassi a cui gli italiani hanno dovuto abituarsi fin dal 1916, quando il cambio dell’ora entrò in vigore per la prima volta, e da cui difficilmente per ora potranno esimersi. La misura è stata sospesa soltanto per alcuni anni, per poi tornare stabilmente dal 1966. La possibilità di un nuovo stop definitivo per il momento, è piuttosto remota.
Il Parlamento UE aveva votato per la sospensione nel 2019, dando così ad ogni Paese la possibilità di scegliere se aderire in via definitiva all’ora legale o all’ora solare. Un processo che è stato interrotto nel periodo del Covid e che non è stato più ripreso.
É difficile dunque ad oggi immaginare che i Paesi dell’UE possano giungere ad un accordo comune, anche a causa delle grandi differenze di opinione gli Stati del sud e quelli del Nord. I primi sarebbero più propensi a scegliere l’ora solare. Per i secondi invece, l’opzione preferita sarebbe quella legale.