Gennaro Sangiuliano candidato FdI in Campania: perché continuerà ad essere pagato dalla Rai

sangiuliano stipendio raiSangiuliano, perché prende lo stipendio in Rai (www.linkedincaffe.it - X Gad Lerner)

La notizia ha suscitato accese discussioni, soprattutto in relazione al fatto che Sangiuliano manterrà il suo stipendio da inviato Rai.

Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura e attuale inviato Rai da Parigi, ha ufficializzato la sua candidatura al Consiglio regionale della Campania per Fratelli d’Italia. La notizia, già nell’aria da alcune settimane, ha suscitato accese discussioni, soprattutto in relazione al fatto che Sangiuliano manterrà il suo stipendio da inviato Rai durante la campagna elettorale, come previsto dai regolamenti della televisione pubblica italiana.

La candidatura di Sangiuliano in Campania e la continuità con la Rai

L’ex ministro, che ha ricoperto il dicastero della Cultura dal 2022 fino alle dimissioni del 2024, ha deciso di impegnarsi nelle prossime elezioni regionali che si svolgeranno tra il 23 e il 24 novembre. Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Sangiuliano ha confermato la sua decisione di candidarsi con Fratelli d’Italia, precisando di aver maturato questa scelta già in primavera, dopo confronti con esponenti di spicco del partito, tra cui Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni, oltre al candidato presidente del centrodestra, Edmondo Cirielli.

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Perché Sangiuliano continua a essere stipendiato dalla Rai (www.linkedincaffe.it – X Ultimora.net)

Dopo aver concluso il periodo di aspettativa richiesto alla Rai per assumere la carica ministeriale, Sangiuliano è tornato nel servizio pubblico radiotelevisivo come corrispondente da Parigi e capo della redazione francese. Questa posizione gli consente – secondo il regolamento Rai – di mantenere il suo ruolo e il relativo stipendio anche durante la campagna elettorale, poiché è previsto un permesso per l’esercizio dell’elettorato passivo.

La carriera di Gennaro Sangiuliano nella televisione pubblica è iniziata all’inizio degli anni 2000, con incarichi di rilievo come caporedattore del Tgr, inviato del Tg1 in diverse aree di conflitto (Bosnia, Kosovo, Afghanistan) e poi vicedirettore del TG1 durante la direzione di Augusto Minzolini. Nel 2018 ha ottenuto la direzione del Tg2, ruolo che ha mantenuto fino al 2022, quando è stato chiamato da Giorgia Meloni a guidare il Ministero della Cultura.

La sua esperienza ministeriale è stata interrotta prematuramente nell’agosto del 2024, a seguito di un’inchiesta che lo ha coinvolto nell’accusa di aver promesso un posto da consulente ministeriale a Maria Rosaria Boccia, episodio che ha portato alle sue dimissioni. Dopo questo evento, Sangiuliano ha ripreso il suo ruolo alla Rai, dove ha ottenuto la nomina a corrispondente da Parigi.

Il mantenimento del posto di lavoro e dello stipendio Rai da parte di Sangiuliano durante la sua candidatura ha sollevato proteste da parte dei sindacati della televisione pubblica e delle forze di opposizione. Tali critiche si concentrano soprattutto sulla frequente alternanza tra incarichi politici e ruoli nella Rai da parte dello stesso personaggio, vista come una situazione che crea disparità e potenziali conflitti di interesse.

Tuttavia, la normativa interna della Rai consente a chi si candida alle elezioni di usufruire di un apposito permesso, denominato elettorato passivo, che permette di mantenere il proprio incarico durante la campagna elettorale. Solo in caso di elezione, sarà necessario un periodo di aspettativa o di congedo, come accaduto in precedenza quando Sangiuliano è stato ministro.

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