Prelevare troppo può attirare l’attenzione del Fisco: scopri la soglia oltre la quale scatta la segnalazione automatica alle autorità.
Negli ultimi anni il controllo sui movimenti di denaro è diventato sempre più serrato. Tra normative antiriciclaggio e verifiche fiscali, anche un gesto semplice come prelevare contanti dal bancomat può sollevare dubbi o generare segnalazioni. Un dettaglio che molti contribuenti ignorano, convinti che il proprio denaro sia liberamente prelevabile in qualsiasi momento.
Il problema nasce dal fatto che, sebbene non esista un limite di legge ai prelievi in contanti, alcune soglie operative possono far scattare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza. È una questione di tracciabilità: in un’economia sempre più digitale, grandi movimenti di contante vengono considerati potenzialmente “anomali”.
Il motivo è semplice. Ogni volta che si sposta una quantità importante di denaro fisico, senza una motivazione chiara, il sistema bancario è tenuto a segnalarlo all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), l’organismo che vigila su eventuali operazioni sospette. Ed è proprio da lì che possono partire controlli più approfonditi.
Le soglie da non superare quando devi prelevare
Per i prelievi effettuati agli sportelli automatici (ATM), il limite non è fissato dalla legge ma dalle banche. In media, le carte consentono di ritirare tra i 250 e i 1.000 euro al giorno, con un tetto mensile che può arrivare a 3.000 euro. Tuttavia, quando si usa un bancomat diverso da quello della propria banca, il limite si abbassa a circa 250 euro giornalieri.
Diverso è il discorso per i prelievi diretti allo sportello. Qui non esistono vincoli legali rigidi: il correntista può richiedere anche somme elevate, purché l’istituto disponga della liquidità necessaria. Tuttavia, superare i 10.000 euro complessivi in un mese accende una spia rossa automatica.
La banca, in questo caso, è obbligata per legge a chiedere spiegazioni al cliente sul motivo del prelievo e, se l’operazione risulta non coerente con il suo profilo finanziario, a segnalarla alla UIF. Non significa che scatti subito un controllo, ma la segnalazione resta registrata e può portare l’Agenzia delle Entrate a verificare eventuali incongruenze tra reddito dichiarato e disponibilità reale.

Le soglie da non superare quando devi prelevare – linkedincaffe.it
Il consiglio più semplice è quello di mantenere la tracciabilità delle operazioni. Se si ha necessità di ritirare una cifra consistente ad esempio per un acquisto importante o per un investimento è sempre meglio informare preventivamente la propria banca e conservare la documentazione che giustifica il prelievo.
Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la frequenza dei prelievi. Operazioni ripetute per importi elevati, anche se singolarmente inferiori ai 10.000 euro, possono comunque insospettire gli organismi di controllo se appaiono non coerenti con il reddito del cliente.
Il motivo è più semplice di quanto sembri: l’obiettivo non è impedire l’uso del contante, ma contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio. Le banche fungono da filtro, segnalando solo le operazioni che sembrano fuori norma.

Le autorità fiscali ti stanno dando la caccia: non prelevare mai più questa somma di denaro da un bancomat - linkedincaffe.it






