La piattaforma per inoltrare la domanda resterà attiva fino al 10 dicembre, consentendo ai cittadini danneggiati di ottenere un risarcimento.
Si avvicina la scadenza per richiedere il rimborso Volkswagen legato allo scandalo Dieselgate, che ha coinvolto oltre 60.000 consumatori in Italia. La piattaforma digitale per inoltrare la domanda resterà attiva fino al 10 dicembre 2025, consentendo ai cittadini danneggiati di ottenere un risarcimento compreso tra 550 e 1.100 euro. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito della class action sulle emissioni dei motori diesel promossa da Altroconsumo, con Volkswagen che ha stanziato un fondo di 50 milioni di euro per i rimborsi.
Il Dieselgate: un decennio di conseguenze per l’industria automobilistica
Il caso Dieselgate, esploso nel settembre 2015, ha segnato una svolta epocale nel settore automobilistico europeo e mondiale. L’Agenzia statunitense per la protezione ambientale (EPA) scoprì che Volkswagen aveva installato un software manipolativo nei motori diesel TDI prodotti tra il 2009 e il 2015, capace di alterare i dati sulle emissioni durante i test ufficiali. In pratica, i sistemi di controllo delle emissioni venivano attivati solo nelle condizioni di verifica, mentre nella guida reale le emissioni di ossidi di azoto (NOx) risultavano fino a 40 volte superiori ai limiti consentiti.

Volkswagen risarcirà alcuni clienti (www.linkedincaffe.it)
Questo escamotage ha coinvolto circa 11 milioni di veicoli a livello globale, compresi modelli dei marchi Volkswagen, Audi, Seat e Skoda. Le ripercussioni per il gruppo tedesco furono immediate e gravissime: Volkswagen ha dovuto affrontare sanzioni miliardarie, richiami, costi di risarcimento e un pesante danno d’immagine. Fino a giugno 2020, le perdite economiche complessive hanno superato i 33 miliardi di dollari.
Lo scandalo ha accelerato il declino del motore termico tradizionale e ha influito sulle decisioni regolamentari europee, culminate nel bando totale dei veicoli a combustione interna a partire dal 2035.
Possono accedere al risarcimento tutti coloro che sono stati o sono tuttora proprietari di veicoli diesel dotati del motore EA189, venduti tra il 15 agosto 2009 e il 26 settembre 2015, appartenenti ai marchi Volkswagen, Audi, Seat e Skoda. Anche gli eredi degli aventi diritto possono richiedere il rimborso, previa verifica e assistenza telefonica al numero 02.35927259, come raccomandato da Altroconsumo.
È importante sottolineare che il diritto al rimborso permane anche se il veicolo è stato venduto successivamente alla data di acquisto, ma in tal caso l’importo sarà ridotto. La piattaforma digitale dedicata al risarcimento è accessibile tramite identità digitale e consente, in pochi passaggi, di verificare l’importo spettante e procedere con la richiesta. La possibilità di adesione scadrà il 10 dicembre 2025.
Chi sceglie di accettare il risarcimento rinuncia a ogni ulteriore pretesa contro Volkswagen. Chi invece decide di non aderire potrà comunque richiedere un pagamento inferiore, pari a 300 euro più gli interessi, come stabilito dalla sentenza della Corte d’Appello di Venezia del novembre 2023.
I pagamenti variano in base a diversi criteri, con importi che oscillano da 550 a 1.100 euro a persona. In dettaglio:
- 1.100 euro per chi ha acquistato un veicolo nuovo e ne è stato l’unico proprietario mantenendolo dopo il 26 settembre 2015.
- 550 euro per chi ha acquistato un veicolo nuovo ma lo ha poi venduto tra il 15 agosto 2009 e il 26 settembre 2015.

Risarcimento per automobilisti (www.linkedincaffe.it)






