Finalmente si festeggia senza lavorare: questa nuova e attesa “vacanza” sorprende in positivo molti lavoratori, vediamo quali!
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2025, è entrata in vigore la Legge 151 dell’8 ottobre 2025, che introduce una novità significativa per i lavoratori italiani: l’aggiunta di un nuovo giorno festivo nazionale. Dal 1° gennaio 2026, infatti, sarà riconosciuta ufficialmente la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, portando a dodici il numero complessivo delle festività riconosciute dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Questa misura, approvata praticamente all’unanimità dal Parlamento, mira a valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e spirituale del Paese, riconoscendo un giorno di riposo retribuito o, in alternativa, una maggiorazione salariale qualora si lavori nella giornata del 4 ottobre. L’inserimento della festa di San Francesco d’Assisi nel calendario ufficiale delle ricorrenze nazionali modifica l’elenco delle festività riconosciute ai lavoratori, che ora comprende:
- La festa del Santo Patrono del Comune dove ha sede l’azienda;
- 1° gennaio – Capodanno;
- 6 gennaio – Epifania;
- Lunedì dell’Angelo (Pasquetta);
- 25 aprile – Festa della Liberazione;
- 1° maggio – Festa del Lavoro;
- 2 giugno – Festa della Repubblica;
- 15 agosto – Assunzione di Maria Vergine;
- 4 ottobre – San Francesco d’Assisi;
- 1° novembre – Ognissanti;
- 8 dicembre – Immacolata Concezione;
- 25 dicembre – Natale;
- 26 dicembre – Santo Stefano.
Queste date, per i lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che privato, rappresentano giornate di riposo obbligatorio con retribuzione garantita. Se la prestazione lavorativa viene svolta in tali giornate, spetta una maggiorazione economica secondo le percentuali stabilite dai rispettivi CCNL. Gli accordi collettivi nazionali dovranno quindi aggiornare ufficialmente l’elenco delle festività retribuite, includendo la nuova ricorrenza del 4 ottobre, per garantire il corretto trattamento economico e normativo ai lavoratori.
Il valore simbolico del 4 novembre…
Nonostante la rilevanza storica e simbolica, la giornata del 4 novembre, dedicata all’Unità nazionale e alle Forze Armate, continua a non essere considerata una festività con diritto al riposo. Le celebrazioni ufficiali si svolgono la domenica successiva per permettere la partecipazione della cittadinanza senza interrompere le normali attività lavorative.
Questa distinzione sottolinea come la nuova legge voglia distinguere chiaramente tra festività con riposo obbligatorio e giornate commemorative di natura civile o militare, che mantengono un valore istituzionale ma non incidono sul calendario lavorativo. L’introduzione di una nuova festività nazionale rappresenta un cambiamento rilevante per il mondo del lavoro italiano. I sindacati e le associazioni di categoria sono già al lavoro per adeguare i contratti collettivi nazionali, aggiornando le clausole relative alle festività e alle maggiorazioni salariali.

La festa tra i lavoratori è enorme! – www.LinkedinCaffé.it
Questo adeguamento sarà particolarmente importante in settori strategici come l’industria, i servizi e la pubblica amministrazione, dove la corretta applicazione delle norme sulle giornate festive è fondamentale per garantire diritti e tutele. Inoltre, l’aumento dei giorni festivi potrebbe avere ripercussioni sui piani di produzione e organizzazione del lavoro, spingendo aziende e datori di lavoro a rivedere turni e orari per mantenere livelli di efficienza e competitività.
L’iniziativa legislativa, oltre a riconoscere il valore culturale di San Francesco d’Assisi, si inserisce in un contesto più ampio di attenzione ai diritti dei lavoratori e di valorizzazione delle tradizioni nazionali, confermando un equilibrio tra esigenze produttive e tutela sociale.