Lavoro

Amazon manda 600.000 persone a casa: rovinerà un sacco di gente

Bezos allarme licenziamentoAmazon sta mandando tutti a casa (Flickr) - www.LinkedinCaffè.it

La storia compagnia fondata da Jeff Bezos fa preparare le valigie a migliaia di dipendenti, è una tragedia. 

Il colosso dell’e-commerce Amazon sta per intraprendere una trasformazione radicale nei suoi processi produttivi e logistici, con l’obiettivo di automatizzare una porzione significativa delle attività che oggi coinvolgono centinaia di migliaia di dipendenti. Secondo fonti interne e un’indagine giornalistica condotta dal New York Times, la multinazionale di Seattle pianifica di sostituire ben 600.000 lavoratori con sistemi robotici avanzati entro il 2033, un cambiamento destinato a impattare profondamente il mercato del lavoro negli Stati Uniti.

I documenti riservati ottenuti dal quotidiano statunitense rivelano che il team di robotica di Amazon mira a coprire fino al 75% delle operazioni complessive dell’azienda attraverso tecnologie automatizzate. L’obiettivo a breve termine prevede la sostituzione di circa 160.000 posti di lavoro entro il 2027, con un risparmio stimato di oltre 12,6 miliardi di dollari tra il 2025 e il 2027 grazie all’adozione di robot e sistemi di automazione. Questo incremento tecnologico permetterebbe inoltre di ridurre i costi medi di gestione e consegna di ogni singolo articolo di circa 30 centesimi.

Nonostante l’intenzione di mantenere un volume di vendite in forte crescita – con una previsione di raddoppio – l’impatto sull’occupazione sembra inevitabile, aprendo scenari di grande trasformazione nel settore della logistica e della distribuzione.

Un impatto sociale notevole…

Consapevole del potenziale contraccolpo mediatico e sociale, Amazon avrebbe elaborato una serie di contromisure volte a mitigare le reazioni negative derivanti dalla drastica riduzione del personale umano. Tra le iniziative ipotizzate figurano il coinvolgimento in progetti comunitari e un attento lavoro sul linguaggio utilizzato per comunicare i cambiamenti. In particolare, si prevede di sostituire termini espliciti come “automazione” o “intelligenza artificiale” con espressioni più neutre e rassicuranti quali “tecnologia avanzata” o “cobot” (robot collaborativi progettati per lavorare al fianco delle persone).

Questa strategia comunicativa mira a minimizzare la percezione di un’esclusiva sostituzione di manodopera con macchine, puntando invece a presentare l’innovazione come un’evoluzione collaborativa e tecnologica.

Licenziamenti Amazon allarme

Migliaia di dipendenti a rischio – www.LinkedinCaffè.it

In risposta alla diffusione dei documenti riservati, Amazon ha rilasciato una dichiarazione al New York Times definendo le informazioni trapelate “incomplete” e “non rappresentative” dell’approccio complessivo dell’azienda riguardo alle assunzioni e alla gestione del personale. La multinazionale ha inoltre smentito che ai dirigenti sia stato richiesto di evitare l’uso di termini legati alla robotica, ribadendo l’impegno a un dialogo trasparente e a un equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità sociale.

La notizia arriva in un momento cruciale per il settore tecnologico e logistico, in cui la crescente automazione sfida il paradigma tradizionale del lavoro umano, sollevando questioni su occupazione, formazione e futuro del lavoro stesso. Amazon, da protagonista indiscusso del mercato globale, si colloca così al centro di un dibattito che coinvolge non solo l’industria, ma anche politica, sindacati e società civile.

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