Con l’avvicinarsi del nuovo anno, cresce l’interesse tra i lavoratori dipendenti e i pensionati riguardo alle mensilità aggiuntive.
Queste due forme di retribuzione differita rappresentano un aspetto cruciale per la gestione del bilancio familiare e la pianificazione delle spese annuali. Tuttavia, non sempre è chiaro quale delle due sia più vantaggiosa o a chi spettino effettivamente, soprattutto alla luce delle novità normative e delle diverse disposizioni contrattuali vigenti nel 2026.
La tredicesima mensilità è un diritto obbligatorio per tutti i lavoratori subordinati, sia a tempo determinato che indeterminato, e viene erogata nel mese di dicembre, poco prima delle festività natalizie. Introdotta formalmente nel nostro ordinamento con il Decreto Presidenziale n. 1070/1960, la tredicesima nasce per agevolare i consumi nel periodo natalizio, fungendo da una sorta di “gratifica natalizia”. Il suo importo è calcolato sulla retribuzione lorda del mese di dicembre, maturata proporzionalmente durante l’intero anno lavorativo, comprese eventuali assenze retribuite come congedi parentali o malattia.
Al contrario, la quattordicesima mensilità non è un diritto universale, ma è prevista solo da alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), come quelli del settore Commercio, Turismo, Servizi, Chimico, Autotrasporti, Alimentare e Pulizie. Viene generalmente corrisposta tra giugno e luglio, con l’obiettivo di sostenere le spese estive, come vacanze o altre necessità straordinarie. Il suo calcolo si basa su un periodo di riferimento diverso rispetto alla tredicesima: dal 1° luglio dell’anno precedente al 30 giugno dell’anno in corso, e l’importo può variare in base al CCNL specifico e ai mesi effettivamente lavorati.
Per i pensionati, la situazione è leggermente diversa. La tredicesima viene erogata insieme alla pensione di dicembre, mentre la quattordicesima viene corrisposta solo a chi ha compiuto almeno 64 anni e possiede un reddito complessivo entro determinati limiti, come stabilito dalla legge 3 agosto 2007, n. 127 e successive modifiche. L’INPS effettua d’ufficio l’erogazione della quattordicesima in base ai redditi dichiarati e ai contributi versati durante la carriera lavorativa, con importi differenziati in funzione degli anni di contribuzione e del livello del trattamento pensionistico.
Quando conviene ricevere la tredicesima o la quattordicesima?
La scelta tra tredicesima e quattordicesima dipende molto dal profilo personale e professionale del lavoratore, dalle sue esigenze finanziarie e dal tipo di CCNL applicato. La tredicesima è preferibile per chi desidera un importo consistente da utilizzare a fine anno per le spese natalizie, regali e risparmi. Tuttavia, essendo soggetta alla tassazione ordinaria senza particolari agevolazioni fiscali, può risultare più tassata rispetto a una normale mensilità.
La quattordicesima, invece, favorisce una distribuzione più equilibrata del reddito durante l’anno, consentendo di disporre di una somma aggiuntiva in estate, utile per affrontare spese stagionali o straordinarie. Anche in questo caso, la tassazione è simile a quella della tredicesima, ma il beneficio di ricevere un importo extra in un momento diverso può aiutare nella gestione del bilancio familiare.
In alcune realtà lavorative, è possibile che il CCNL preveda entrambe le mensilità, permettendo così di ricevere 14 mensilità annue. Chi opta per questa modalità potrebbe avere una retribuzione mensile base leggermente inferiore rispetto a chi percepisce 13 mensilità, ma il reddito lordo complessivo resta simile, poiché distribuito in quote più frequenti.

Come verificare i propri diritti e capire cosa spetta nel 2026(www.linkedincaffe.it)
Per sapere se si ha diritto alla tredicesima, alla quattordicesima o ad entrambe le mensilità, è fondamentale consultare il proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ogni CCNL stabilisce regole diverse riguardo all’erogazione, alle modalità di calcolo e ai periodi di maturazione delle mensilità aggiuntive.
Nel caso dei pensionati, il diritto alla quattordicesima viene verificato automaticamente dall’INPS sulla base dei redditi dichiarati e dei requisiti di età, senza necessità di presentare domanda, salvo situazioni particolari di mancata corresponsione.
Infine, è importante ricordare che sia la tredicesima che la quattordicesima concorrono alla formazione del reddito imponibile e sono soggette a contributi previdenziali e fiscali. Pertanto, il vantaggio economico netto va valutato considerando anche l’impatto delle tasse.
L’attenzione alle novità normative e la conoscenza dettagliata del proprio CCNL consentono di gestire al meglio i propri compensi, ottimizzando la distribuzione delle risorse durante l’anno e pianificando con maggiore consapevolezza le spese personali e familiari per il 2026.

Differenze tra tredicesima e quattordicesima: natura e modalità di erogazione (www.linkedicaffe.it) 










