Il dibattito sulla definizione e il riconoscimento della classe media in Italia torna al centro dell’attenzione.
Il governo, infatti, ha annunciato per il 2026 un nuovo intervento di taglio dell’Irpef, destinato a favorire coloro che percepiscono redditi superiori ai 28.000 euro annui, ritenuti rappresentativi del “ceto medio”. Tuttavia, l’analisi dei dati più recenti evidenzia una realtà più articolata e complessa.
Secondo il report Istat “Condizioni di vita e reddito delle famiglie 2023-2024”, il concetto di classe media non si identifica semplicemente con la soglia dei 28.000 euro annui, utilizzata dal governo come riferimento per il secondo scaglione Irpef. Piuttosto, la definizione tecnica – in linea con i parametri internazionali adottati dall’OCSE – si basa sul reddito mediano nazionale, ovvero il valore che divide la popolazione in due metà uguali: il 50% delle famiglie guadagna meno e il restante 50% guadagna di più.
L’OCSE considera parte della classe media chi ha un reddito compreso tra il 75% e il 200% di questo valore mediano. In Italia, il reddito mediano familiare netto aggiornato è di 30.039 euro annui, equivalenti a circa 2.310 euro al mese. Pertanto, la fascia di reddito riconducibile alla classe media va da 22.529 a 60.078 euro annui, valori che includono anche chi guadagna meno della soglia di 28.000 euro prevista per la riduzione fiscale.
Questo significa che una parte importante della classe media non sarà direttamente beneficiaria del taglio Irpef previsto per il 2026, mentre chi percepisce redditi inferiori a 28.000 euro può invece contare su altre misure di sostegno al reddito introdotte nelle scorse legislature.
Le condizioni economiche delle famiglie italiane: dati Istat aggiornati
L’ultimo monitoraggio dell’Istat segnala un leggero peggioramento delle condizioni economiche e sociali delle famiglie nel 2024. La percentuale di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è salita al 23,1%, pari a circa 13,5 milioni di persone, rispetto al 22,8% dell’anno precedente. Il rischio di povertà si mantiene stabile al 18,9%, ma cresce la quota di famiglie a bassa intensità lavorativa, che raggiunge il 9,2%, con particolare incidenza tra giovani soli e genitori single.
Le disparità territoriali restano marcate: il Mezzogiorno si conferma l’area più fragile con un tasso di rischio del 39,2%, mentre il Nord-Est mostra una maggiore stabilità con l’11,2%. Tra le categorie più vulnerabili figurano famiglie numerose, monogenitori, anziani soli e nuclei con cittadini stranieri, specie nel Sud.
Nonostante un aumento nominale del reddito medio familiare a 37.511 euro nel 2023, il potere d’acquisto reale si è ridotto dell’1,6% a causa dell’inflazione crescente. Le disuguaglianze economiche risultano accentuate: le famiglie più ricche guadagnano in media 5,5 volte più di quelle più povere.

Differenze nella classe media: età, composizione familiare e area geografica(www.linkedincaffe.it)
L’analisi dell’Istat mostra come il reddito mediano e quindi la fascia di appartenenza alla classe media varino significativamente in base a caratteristiche anagrafiche, familiari e territoriali.
- Età del principale percettore di reddito: la soglia per rientrare nella classe media aumenta progressivamente fino alla fascia 55-64 anni, quando si raggiunge il reddito mediano più elevato (35.108 euro). Dopo i 65 anni, la soglia scende a 24.710 euro, probabilmente per effetto della transizione dalla pensione allo stipendio.
- Composizione familiare: le famiglie con almeno un figlio minore presentano un reddito mediano più alto (39.685 euro) rispetto a coppie senza figli (35.479 euro). La soglia di reddito per la classe media si allarga proporzionalmente al numero di figli, anche se con una lieve flessione oltre i tre figli.
- Area geografica di residenza: chi vive al Nord deve guadagnare molto di più per essere considerato parte della classe media rispetto ai residenti nel Sud e nelle Isole. Per esempio, il reddito mediano nel Nord-Est raggiunge i 40.028 euro, con una forbice di classe media tra 30.021 e 80.056 euro, mentre nel Meridione il reddito mediano scende a 29.116 euro, con classe media tra 21.837 e 58.232 euro.

La definizione aggiornata di classe media in Italia(www.linkedincaffe.it) 












