Non c’è alternativa. Se non passi per Reputazione e Relazioni è inutile che tu provi a percorrere una qualsiasi altra strada su questo social network. Il risultato sarà solo e soltanto uno: fallimento e perdita di tempo (e denaro). Ma attenzione, solo in questo preciso ordine: prima ti devi occupare della Reputazione e poi successivamente potrai pensare alle Relazioni.
Non c’è strategia che prescinda da questi passaggi, indipendentemente dalla tua professione, settore merceologico o ruolo aziendale.
Se in LinkedIn non ti fermi a considerare e mettere a posto questi due punti cardine non aspettarti di avere risultati.
Nel post di oggi ti voglio parlare proprio di questi due passaggi cruciali e spiegarti perché è opportuno tenerli a monte di ogni qualsivoglia tabella di marcia che ti sei messo in testa e, come mia abitudine, proverò poi a darti alcuni suggerimenti concreti per portarli a termine.
Reputazione, che cosa è?
In sintesi, senza avventurarmi in definizione filosofiche per spiegarti che cosa intendo per Reputazione voglio focalizzarmi sull’effetto che questa ha sul resto. La reputazione, da questo punto di vista è quella cosuccia che determina l’esito di ogni azione commerciale o non. Da quella dipende tutto. La Reputazione è quell’aurea in grado di precederti (se sei stato bravo a costruirla) e che sarà in grado di determinare il valore e spesso il significato delle tue azioni.
Pensaci bene. La stessa cosa detta e fatta da due persone diverse avrà due esiti diversi, due effetti diversi sulle persone a seconda della reputazione di chi le compie. Detto questo, converrai anche tu che se non vogliamo affidare all’elemento prezzo o peggio ancora al caso l’esito delle nostre azioni commerciali è opportuno mettere mano da subito alla nostra reputazione e cominciare giorno dopo giorno, mattoncino su mattoncino a costruirla e farla venir su bella dritta e forte in modo che poi ci sorregga nei momenti del bisogno.
Ma cosa fare per creare una Reputazione solida in LinkedIn?
Per rispondere a questa domanda ti do 4 elementi su cui lavorare:
- Profilo LinkedIn. Si lo so. Torniamo sempre li. Ma che devo dirti se le persone per farsi un’idea di noi non hanno altro che il profilo? In LinkedIn noi siamo 2 cose: ciò che postiamo e ciò che siamo digitalmente. Compito, quest’ultimo, preso in carico appunto dal nostro profilo. E per profilo intendo tutto ciò che va dalla foto, alle esperienze passando per il job title e il riepilogo. Quindi curalo. Se ti serve una mano in calce a questo post trovi un elenco di post che ho scritto sull’argomento.
- Comment Marketing. Entrare nelle conversazioni altrui possibilmente portando valore alla discussione è un modo semplice, immediato e alla portata di tutti per far comprendere agli altri ciò in cui siamo competenti. E’ la prima tattica da mettere in campo per cominciare a “farsi un nome” qui su questa piattaforma . Perché fuori dal web potrai anche essere il miglior professionista dell’universo conosciuto ma se nessuno qui ti conosce difficile tu abbia risultati. Auto proclamarsi esperto di, sperando di travasare così parte della tua reputazione offline in quella online non serve a nulla. I fatti sono l’unica cosa che conta, le chiacchiere autoreferenziali stanno a zero, fortunatamente.
- Content marketing. Qui il discorso è un pochino diverso e parlerei di 2 fasi distinte.
- La prima prevede la condivisione di contenuti non propri o aziendali ma di terze parti. Contenuti che comunque possano essere ritenuti utili dal proprio pubblico di riferimento. Perché se te lo stai domandando, la reputazione si costruisce anche sfruttando e condividendo contenuti non propri. Importante però è che si dia un contributo, un proprio punto di vista mentre si condivide tale contenuto se no l’effetto è praticamente nullo.
- La seconda fase invece avviene attraverso la costruzione e la pubblicazione di contenuti propri, farina del proprio sacco. Contenuti che chiaramente siano una soluzione ad un problema o ad una curiosità del mio pubblico di riferimento. Lo capisci anche tu che è il modo migliore di crearsi una solida reputazione, vero?
- Dress code. Inteso come comportamento, linguaggio, etica professionale, atteggiamento da tenersi sulla piattaforma. Se il contenuto è molto, direi che non è da trascurare nemmeno il modo in cui si sta sulla piattaforma, il modo in cui si interagisce con gli altri membri, la velocità con cui si risponde, il modo in cui si risponde alle critiche o alle obiezioni. Insomma, tutti quegli aspetti che non possono essere definiti contenuto ma che lo caratterizzano fortemente e vanno ad impattare sulla nostra reputazione. Posso anche postare e scrivere le cose più interessanti dell’intero sistema solare ma se sono uno stronzo e faccio di tutto per evidenziarlo ogni volta che rispondo a commenti e critiche non è che riuscirò a fare facilmente breccia nel cuore del mio potenziale cliente. Non trovi?!
Relazioni, che cosa sono e perché sono importanti.
E qui veniamo forse all’aspetto più complicato da far comprendere a chi si approccia a LinkedIn. Come se una volta entrati in ambito digitale si facesse fatica a comprendere come le conversazioni e la costruzione delle relazioni sono alla base di ogni contratto o collaborazione commerciale. Non basta scrivere e condividere il miglior contenuto. Occorre essere presenti e risolvere problemi, anche gratuitamente in una fase iniziale. Insomma è necessario instaurare conversazioni per costruire piano piano quelle relazioni che poi porteranno alla chiusura di quell’agognato contratto necessario a riempire il frigorifero di casa.
Ora tocca a te dirmi cosa ne pensi. Credi che il mio approccio sia condivisibile o hai altri spunti da suggerire che io qui non ho toccato?
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