In questi anni da consulente di marketing digitale prima e poi da formatore LinkedIn ho notato come spesso le persone (non tutte fortunatamente) che si approcciano al web per motivi professionali e che mi chiedono quindi consulenze e formazione hanno ahimè questa caratteristica in comune: hanno fretta.
Mi ci è voluto un po’ per inquadrare il problema, cercare di darvi una spiegazione per poi saperlo affrontare per tempo. Sono quindi giunto a questa conclusione: tutto ciò dipende principalmente da due ragioni:
- la prima: questo tipo di persone arrivano al web e a LinkedIn quando hanno l’urgenza di dover cambiare rotta o di dover rimediare ad una situazione che non piace più o che non gli rende più come un tempo.
- la seconda invece è figlia di quel malinteso che vede LinkedIn e il web in generale, come la panacea a tutti i mali. Quest’ultimo malinteso a dire il vero è stato ed è alimentato tutt’ora da troppi “colleghi” (mi permetto di inserirli tra virgolette) che per scelta, superficialità o ignoranza alimentano questa diceria mostrando che bastano quelle 4 cosucce preconfezionate fatte in successione per svoltare e far arrivare i clienti tipo risalita dei salmoni allo scioglimento delle prime nevi.
E’ un po’ come se si considerasse l’ambiente digitale come un mondo parallelo, scollegato da quello offline nel quale hanno fino ad allora vissuto. Ambiente digitale quindi per loro governato da dinamiche totalmente diverse e avulse dalla realtà che conoscono. Un mondo dove bastano qualche cento euro investiti in advertising (in puro stile volantino in cassetta), un paio di post scritti in Pulse dove si tessono le lodi di qualche loro prodotto e una tonnellata di email inviate a raffica per costruire quella reputazione che tutti noi sappiamo essere alla basa di ogni successo economico. Eh no. Non funziona cosi!
Ma perchè se nella vita “reale” (passatemi questa pessima dicotomia) tutti sanno che ci vogliono mesi se non anni per costruirsi un nome, una credibilità e per essere riconosciuti competenti, nel momento in cui si pensa a LinkedIn si pretende che come la lampada di Aladino basti sfregarla un paio di volte per veder realizzati i propri desideri?
Il web, e Linkedin soprattutto non sono una corsa ai cento metri dove il traguardo sta li a portata di vista e basta sparare tutto quel poco che si ha per raggiungerlo. Stare in LinkedIn è come fare una maratona. E se non l’affronti preparandoti al meglio e soprattutto dosando le forze difficilmente si riuscirà a vedere il traguardo.
Se non hai la forza di aspettare, di avere pazienza e dedicare un briciolo delle tue risorse e tempo ogni santo giorno rispettando le sue regole e dinamiche, ti dico subito che LinkedIn non fa per te. Lascia stare. Fai dell’altro. Sai come si dice: “Mica l’ha ordinato il dottore” 😉
Sia che tu voglia utilizzare Linkedin per costruire attorno alla tua azienda una solida brand reputation che possa essere di supporto alla tua rete vendita, sia che tu voglia frequentarlo per fare personal branding e attirare a te i potenziali clienti attraverso la costruzione di contenuti utili o che tu lo voglia usare per aumentare le frecce al tuo arco come professionista della vendita, devi metterti in testa questo: avere fretta non ti servirà a nulla. Servirà solo a farti commettere errori (spam, contenuti errati, tentata vendita), a farti perdere credibilità sul mercato e a farti buttare un mare di soldi inutilmente (ricorda che il tempo è l’unica risorsa non rigenerabile e non acquistabile). Le scorciatoie qui come altrove non servono.
Devi darti tempo. Quanto? Ai miei clienti parlo da un minimo che oscilla tra i 9 e i 12 mesi. Non hai questo tempo? Hai fretta? Linkedin non fa per te. Trova altre soluzioni. Non voglio illuderti. Pensa ad altro.
Se invece sei nelle condizioni di poter aspettare, studiare, prepararti, fare le scelte giuste ponderandole prima e hai la possibilità di poter investire anche poco del tuo prezioso tempo o delle tue risorse ma tutti i santi giorni, allora ti svelo un segreto: LinkedIn ti porterà quei risultati.
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