Come accade da qualche anno Adecco ha pubblicato anche quest’anno l’indagine sull’uso dei social network per il recruiting in Italia. Ha preso in considerazione entrambi i punti di vista: quello dei selezionatori e quello di chi invece cerca lavoro, i cosidetti job seeker.
Al di là di tutte le belle statistiche sull’utilizzo dei social e in particolar modo di Linkedin per cercare candidati o il lavoro (se volete potete tranquillamente leggervi la ricerca qui) quello che mi ha colpito sono alcuni aspetti che emergono dalle interviste fatte da Adecco ai recruter.
Tralascio il fatto che solo il 40% dei candidati utilizza LinkedIn e più in generale i social per cercare o cambiare il proprio posto di lavoro contro un appena decente 60% dei recruiter che lo utilizza come strumento di lavoro. Già questo basterebbe a spiegare alcune cose del sistema Italia (inteso come sistema fatto da noi italiani). In soldoni, c’è domanda ma manca l’offerta.
Oggi ho però deciso di prendermela un pochino con gli HR, visto che un paio di settimane fa ho scritto un post ironizzando su come comportarsi in linkedin per far incazzare un HR, e considerato che quel che emerge mostra un lato B della medaglia non poi così tanto messo meglio. Ma vediamo questi dati così li commentiamo insieme.
Premessa. L’indagine è stata svolta da Adecco intervistando tra il 18 marzo e il 2 giugno 2014 269 selezionatori italiani. Il campione è costituito prevalentemente da donne ( per il 64%), nato tra il 1965 e l’ ’80 (59%), per lo più da laureati (77%), con almeno 5 anni di esperienza alle spalle (70%).
Il primo dato: i Recruiters utilizzano poco e male LinkedIn e altri social
Tolti i recruiters operanti per aziende che hanno nulla selezione il loro core business e quelle operanti in settori legati alla consulenza tecnologica (e ci mancherebbe pure!), meno del 40% (addirittura sotto il 30% se ci riferiamo al settore finanziario) di chi per lavoro dovrebbe selezionare le figure professionali, utilizza i social per scovare i candidati migliori. Ma come? Giuro che quando ho letto le statistiche non ci potevo credere.
Fatemi capire. Cari HR avete a disposizione strumenti gratuiti, che inoltre vi permetterebbero di ottenere un quadro più ampio del possibile candidato, farvi quindi risparmiare tonnellate di tempo e voi non li usate? E poi vi lamentate che avete la casella di posta intasata dai cv!
Poi continuo e comprendo che la situazione è peggiore di quel che credevo. Perchè le policy aziendali in Italia sull’uso dei social (e non mi riferisco solo a quelle rivolte a insegnare un corretto uso del web ai dipendenti in ottica preventiva) fanno acqua da tutte le parti.
Solo il 36% delle aziende consiglia caldamente o obbliga i propri recruiters ad utilizzare i social come strumento di lavoro. E si che come abbiamo visto il campione intervistato è altamente qualificato (per lo più laureati) e se non proprio nativo digitale almeno rientrante nella categoria degli ibridi lo è. E c’è di più. Più l’azienda è piccola e quindi maggiore sarebbe il bisogno di avvantaggiarsi nei confronti di quelle più grandi e con mezzi finanziari maggiori, minore è l’input all’utilizzo del web e dei social. E va bè. Ma allora smettiamo di lamentarci che siamo in crisi e facciamoci un bell’esamino di coscienza. Ma proprio tutti: management, recruiters e forza lavoro.
Secondo dato: i recruiters che li utilizzano riesxcono a intercettare candidati migliori
E qui per un attimo vorrei che non solo i recruiters ma anche chi sta dall’altra parte della barricata drizzasse le antenne e leggesse tra le righe dei numeri.
Guardate queste percentuali. Descrivono gli scopi per i quali vengono utilizzati i social dai recruiters attivi sul web.
Fate attenzione alla prima voce di entrambe le statistiche.
1 – i social vengono utilizzati per cercare figure professionali NON attive nella ricerca.
2 – i social vengono utilizzati per ricercare le figure professionali qualitativamente migliori
Allora! Prima considerazione: Caro dirigente, account, manager etc etc sappi che è meglio prevenire che curare. Cosa voglio dire? Hai un bel posto di lavoro? Benissimo. Sei Contento o attualmente non ci pensi nemmeno a cambiare e cercare lavoro visto cosa si legge sui giornali? Ok. Comprendo. Ma non credi di essere quindi nella situazione idilliaca per curare il tuo profilo su LinkedIn, partecipare in modo pro-attivo in modo da poter curare e costruire la tua reputazione online passo dopo passo e renderla importante e solida? Non voglio fare l’uccello del malaugurio ma nella vita non si sa mai e costruire una solida presenza online adesso che non ne senti il bisogno ti permette di far si che sia sempre il lavoro a cercare te e non viceversa. Non trovi che la cosa sappia di quel buon sapore gratificante e rassicurante?
Seconda considerazione: Caro Recruiter, mi rivolgo di nuovo a te ora, se l’azienda per la quale lavori si accontenta di assumere il primo che trovi ok, continua pure a stamparti e leggere tonnellate di cv impersonali, tutti uguali e ad esaurirti facendo decine di colloqui infruttuosi visto che prima che di sedersi davanti a te non hai strumenti per fare un minimo di selezione qualitativamente rilevante. Se invece vuoi portare in azienda figure professionali che potrebbero fare il salto di qualità a chi ti paga lo stipendio forse è bene che tu vada a prenderli anche prima che rimangano senza lavoro. 😉
Vorrei chiudere senza commentare (non serve) portando infine questo dato che un po’ esemplifica il perchè il matrimonio tra recruiters e social si deve ancora consumare.
Solo il 24.8% dei recruiters ha ricevuto adeguata formazione sull’uso dei social!
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
- LinkedIn Pulse: opportunità o occasione mancata?
- 10 cose da fare su LinkedIn per fare incazzare un HR
- Conoscere come viene utilizzato LinkedIn in Italia per avvantaggiarsene
- 4 domande da porsi prima di agire in LinkedIn (e non solo)
Ebook:
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Ottimo articolo Mirko è la sacrosanta verità.
Me ne accorgo giorno dopo giorno. C’è da ripensare tutto il mercato del lavoro, inoltre in questo panorama non credo ci siano molti recruiter all’altezza..